(Adnkronos) – "San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla…", scriveva Giovanni Pascoli nella sua X Agosto. Allora come oggi la notte del 10 agosto si guardava il cielo, credendolo un po' più speciale rispetto agli altri giorni. La storia non è delle più felici in quanto si lega al martirio di San Lorenzo, fatto bruciare nella notte del 10 agosto. La tradizione vuole che i tizzoni del suo sacrificio ricordassero il luccichio delle stelle in cielo. Tradizione vuole che in questa notte si guardi il cielo, in cerca delle 'lacrime di San Lorenzo' e si esprima un desiderio vedendone una. Ma di cosa si tratta veramente? Nel mese di agosto l’orbita della Terra incontra il famoso sciame meteorico delle Perseidi. Per questo motivo il 10 agosto è possibile osservare il fenomeno delle cosiddette 'stelle cadenti' (ossia le meteore), ma in realtà il momento migliore – in cui è addirittura possibile vedere fino a un centinaio di scie luminose ogni ora – coincide con la notte del 12 agosto. Si tratta dell’appuntamento più atteso dell’estate astronomica, un’occasione unica per dilettarsi nell’osservazione del cielo. Nel mese di agosto, per esempio, è possibile ammirare anche Marte e Giove, nella seconda parte della notte: entrambi i pianeti si trovano nella costellazione del Toro, dove saranno protagonisti di una bella congiunzione nelle ore che precedono l’alba del 14 agosto. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
San Lorenzo, perché il 10 agosto è la notte delle ‘stelle cadenti’
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