Sabato 25 maggio su Rai Uno il Molise a rischio biodiversità

Linea Verde “Le strade d’Italia” nuovo branded content del Day Time Intrattenimento dedicato al racconto di territori, tradizioni accende un focus sul Molise raccontando il legame tra i prodotti e la terra d’origine. Due conduttori collaudati quali Tinto e Angela Rafanelli racconteranno in due puntate il Molise che vede la sua espressività nella tradizione artigianale quale la realizzazione della Campane a cura dell’Antica Fonderia Pontificia Marinelli di Agnone, e nella produzione industriale ma dal sapore artigianale della Pasta grazie al Pastificio de La Molisana con sede in Campobasso.

Gli abitanti saranno i protagonisti anche grazie a ricordi e a passati vissuti in simbiosi con le tradizioni più vere. Vedremo all’opera i fonditori, artigiani e chef, tra i quali Nicola Vizzarri che onoreranno con le loro maestrie i telespettatori di Rai Uno a partire dalle ore 11,25 circa di sabato 25 maggio prossimo. La mancanza di programmazione e di investimenti da parte della politica non ferma l’impegno privato e delle emittenti nazionali che spesso e volentieri traggono dal Molise la migliore espressività per biodiversità e paesaggi incontaminati a rischio di depredazione selvaggia da parte di chi specula sul paesaggio e permette la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici in nome di una finta e irriverente transizione ecologica che ormai trae sempre più la sostanza di una scellerata transizione energetica.

Uno straordinario e esaustivo articolo su “21^ Secolo – Scienza e Tecnologia – La guerra dell’UE agli agricoltori europei”, a firma di Chicco Testa, il fondatore pentito di Legambiente e Giuseppe Zollino, accende lumi sulla deriva ideologica, finalmente criticata anche da una parte della sinistra, delle politiche europee su clima e energia anche in virtù del fallimento delle stesse che per il momento hanno prodotto l’unico risultato di perdita di competitività dell’industria europea, la creazione di mercati- auto elettriche e rinnovabili- per i produttori cinesi, l’aumento dei costi per imprese e famiglie. Conseguenza vuole che nel frattempo, il contributo delle emissioni europee al totale mondiale continua a scendere, solo perché crescono quelle degli altri. Il fotovoltaico a terra toglie terreno all’agricoltura e mina la biodiversità, soprattutto quella molisana, l’agrifotovoltaico è una sorta di pattuizione alla condivisione del male così l’eolico a mare.

Giovanni Brussato, non a caso, spiega e commenta i recenti infortuni delle multinazionali del vento viste le proibitive tecnologie offshore. Tutto prevedibile e previsto ma che scelte politiche e lobbystiche continuano a garantire lauti incentivi per chi installa turbine nel Mediterraneo nonostante si taglino 800 posti di lavoro, e aziende come Orsted, si stia ritirando dai mercati eolici offshore in Norvegia, Spagna e Portogallo. L’eolico offshore sarà poco lontano dagli occhi ma molto vicino ai portafogli. Il costo dell’energia prodotta è esageratamente insostenibile. Navi per l’installazione dell’eolico in mare, le reti, la manutenzione hanno costi insopportabili che non coprono gli eventuali vantaggi ecologici, tra l’altro discutibili e sempre meno apprezzabili.

Il Molise ha un dono, quello del paesaggio che unito all’eccezionale percentuale di biodiversità può guardare lontano. Lo faccia senza pensare alla politica che, nell’attendere riverenze e diktat romani compromettenti identità a fronte di qualche spicciolo di euro di sola facciata, sempre meno raggiunge il cuore dei cittadini e sempre meno fa battere cuori che inducono volontariamente il varcare la soglia della cabina elettorale. Ben venga Rai Uno e che evidenziando i molisani, dia segnali di impegno nel rispetto di quella “molisanità” che raggiunge gli italiani grazie alla forza di resilienza che consegue restanza.

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