La riforma rischia di allargare le disuguaglianze sociali e territoriali se non vengono individuate misure compensative per le scuole delle aree a rischio o dove è forte il disagio sociale; vanno modificati il ruolo e i poteri del dirigente scolastico perchè prefigurare un uomo solo al comando mal si addice alla cultura della scuola italiana che va certamente cambiata, ma esaltando, non ridimensionando, il ruolo e la corresponsabilità di docenti, genitori, studenti; si rischia di passare dalla scuola della partecipazione a quella di un merito solo apparente, dove i docenti faranno a gara per accaparrarsi il premio (in denaro) che il preside potrà assegnare arbitrariamente: i super poteri assegnati ai dirigenti scolastici, dalla scelta degli insegnanti, alla valutazione anche sulla didattica e la relativa retribuzione, possono limitare pluralismo culturale e libertà’ di insegnamento, che nella nostra carta costituzionale trovano una tutela piena e sostanziale.
La previsione della stabilizzazione dei precari mi trova pienamente in sintonia ma può essere oggetto di apposito decreto legge separando la previsione normativa da quella della riforma.
Per evitare queste modifiche che reputo negative, presenterò emendamenti in Senato dopo aver ascoltato e aperto il confronto con le parti sociali, così come già assicurato dal presidente della Commissione Istruzione Andrea Marcucci.
Sen. Roberto Ruta