Con grande emozione ho vissuto l’approvazione, da parte dell’Aula del Senato della Repubblica Italiana, dell’emendamento con cui viene istituito il Parco nazionale del Matese, dotandolo della relativa copertura finanziaria. E’ il coronamento di un sogno e l’inizio di una grande sfida per il Molise che ottiene un riconoscimento nazionale della straordinaria bellezza ed unicità del proprio territorio ed insieme uno strumento formidabile per promuoverlo in Italia e nel mondo.
Da anni, infatti, continua a crescere la domanda di turismo ambientale coniugata alla richiesta di prodotti agroalimentari di alta qualità: il Molise è in tal senso una miniera di tesori nascosti da scoprire e di attività agroalimentari di alta qualità da potenziare e rilanciare.
Il disegno di legge che il Senato approva cambia, infatti, la visione e l’idea di parco nazionale: non più solo strumento per preservare e tutelare le meraviglie della natura e della biodiversità ma soprattutto territorio per la promozione e la crescita delle attività ecocompatibili di produzione e trasformazione dei prodotti delle filiere agroalimentari.
La perimetrazione e le regole per il funzionamento del Parco saranno definiti d’intesa con gli enti locali territoriali, così come mi è stato riconfermato in Aula dal Ministro dell’Ambiente Galletti.
Inoltre il Centro Nazionale di ricerca sugli Appennini e sulle aree interne, voluto dall’Università degli Studi del Molise ed inaugurato dal Presidente della Repubblica Mattarella potrà svolgere il ruolo di volano e supporto scientifico, unitamente alla facoltà di agraria ed al corso di enogastronomia e turismo di recente istituzione a Termoli, puntando tutto sulla qualità delle nostre filiere agroalimentari e sulla loro attrattività.
E’ una sfida avvincente che può rendere straordinariamente appetibile l’offerta mare montagna che il Molise può mettere in campo creando nuova occupazione e benessere diffusi.
E’ un nuovo inizio grazie ad una battaglia vinta, condotta in Aula in piena sinergia con il collega Ulisse Di Giacomo e resa possibile dall’impegno di tanti antesignani, associazioni ambientaliste, forze sindacali e politiche, esponenti della società civile ai quali indirizzo il mio sincero ringraziamento.
Sen. Roberto Ruta