Ormai non se ne può più. Possibile che a parte alcuni generosi e gloriosi comitati di cittadini nessuno reagisce? Le macerie del disastro sanitario in Molise, non sono imputabili ai commissari o al Decreto Balduzzi.
La responsabilità è solo ed esclusivamente della politica e, come tale, ha nome e cognome. A noi però interessa la sanità del presente e quella del futuro, quella che deve curare nell’immediato e un domani, tutti i molisani, soprattutto i cittadini, i pazienti molisani. Quello che si è consumato nella sanità pubblica molisana è stato un disegno criminale premeditato, perpetrato per anni ai danni della classe sociale più povera del Molise, quella più bisognosa di cure, ed oggi, di quei guasti ne paghiamo tutti le più severe conseguenze.
Quello che sta accadendo è noto: chiusura di reparti e servizi nei nostri ospedali di Termoli, Isernia e Agnone. Per il resto solo chiacchiere e false promesse da parte di chi oggi dovrebbe difendere ed evitare questo disastro. E dovrebbe farlo con i denti, con le lunghe, a morsi. Quello che farò io se i molisani ci staranno. In giro si sentono e si leggono solo chiacchiere, sempre le solite continue false promesse. E con una quantità così elevata di chiacchiere e di bugie, il Molise continua a fuggire per morire altrove, fuori dalla nostra terra, quella dei nostri padri.
Mi si spezza il cuore, una ferita aperta nella nostra dignità di molisani per la nostra incapacità di sapere e di voler reagire e, questo, anche con la forza. Nel Basso Molise, é stato chiuso una delle migliori strutture, l’ospedale Vietri di Larino e adesso, vorrebbero far diventare ospedale di base il San Timoteo di Termoli. Struttura questa, che serve tutti i comuni del Basso Molise per oltre 100 mila abitanti e dove, a breve, si vedrà realizzato lo scippo dell’emodinamica da parte di Vasto. E poi la chiusura del punto nascite sempre di Termoli, per non parlare delle tante difficoltà che hanno i reparti per la mancanza di personale. L’ospedale di Termoli, deve tornare efficiente così come ai vecchi tempi.
Lo pretendiamo. Noi vogliamo curarci prima nel Molise e non in Campania, Abruzzo, Puglia o nel Lazio. Basta, adesso è l’ora della protesta vera, quella determinata, considerato che la proposta non ha sortito effetti. Se voi ci state molisani, io ci sto. Questa mia è una vera e propria chiamata alle armi. Adesso basta, non posso credere che i molisani non abbiano la forza e il coraggio di lottare per difendere un nostro e loro sacrosanto diritto come la propria salute, la propria vita. Mi rivolgo ai sindaci, a tutti i sindaci del Molise, ai parlamentari, comitati, consiglieri regionali, associazioni, medici, paramedici, cittadini molisani tutti. Mi rivolgo a tutti i giovani, a tutti gli studenti. Ribelliamoci.
Svegliatevi, lottate con me, con noi, lottiamo tutti insieme per liberare il Molise. Insieme per vincere questa grande battaglia a difesa della nostra vita. Scendiamo tutti in piazza. Se voi ci state io ci sto, anzi, io già sto.