Le urla scomposte di tutti coloro che continuano a chiedere alla Regione Molise di fare assistenzialismo clientelare indebitando ulteriormente i cittadini ed aumentando le tasse sulle imprese, si commentano da sole. Una greppia di potere ha unito in decenni di malagestione politica amministratori disinvolti con accrocchi di clienti che venivano pagati con soldi pubblici senza alcun criterio di efficienza e di responsabilità contabile. Questo modello da curatela fallimentare rimpianto da tutti coloro che avevano mani in pasta in simili meccanismi perversi, ha prodotto più di un miliardo di euro di debiti tra sanità, trasporto pubblico locale, ferrovie e altri settori.
Basta leggere la Delibera di Giunta Regionale n. 420 del 4 agosto scorso per rendersi conto della manovra contabile rigorosa fatta dal centrosinistra che ha riaccertato altri 226 milioni di euro di debiti che sommati agli altri ereditati dalla Giunta Iorio già portati in emersione superano i 400 milioni di euro, escluso il debito sanitario.
Una manovra virtuosa, seria e responsabile quella condotta dalla maggioranza di centrosinistra che intende fare chiarezza sui conti pubblici recuperando tutte le inefficienze gestionali del centrodestra a partire dai fitti, dalle consulenze, dal taglio dei servizi esterni, dai telefoni, parco auto regionale e altri capitoli di bilancio che non si scaricano sui cittadini ed imprese.
Quest’azione di riaccertamento straordinario del 4 agosto che fa emergere 226 milioni di debiti della Regione Molise deve indurre le parti sociali e le comunità locali a prendere atto che non tutto si può più scaricare sulle casse della Regione Molise. Se c’è qualcuno che pensa di risolvere ogni questione, ogni vertenza o ogni necessità locale, aziendale o settoriale, sollecitando l’intervento a debito di natura assistenziale – clientelare della Regione Molise o è in cerca di propaganda o è in malafede.
Basta leggere gli atti pubblici per rendersi conto che quel modello irresponsabile e rovinoso non è più perseguibile, non esiste più e non c’è nessun aggregato politico o contenitore delle terze e quarte fila del vecchio centrodestra, riverniciate, che può restituire alle casse della Regione Molise il miliardo di euro dissipato da una gestione fallimentare delle istituzioni pubbliche.
Pietro Maio