La FIOM CGIL Molise rende noto di aver chiesto in data 8 Luglio,tramite il Prefetto di Isernia, la convocazione di un incontro con il Presidente Frattura,la Direzione FCA di Termoli e la società Sata di Pozzilli, per trovare soluzioni a garanzia dell’occupazione e del rilancio industriale della SATA. Lo stabilimento SATA di Pozzilli, realizzato nel 1993,per clienti del centro – sud, produce prodotti per l’industria dell’auto,ed ha attualmente,come maggiore cliente,la FCA Italy di Termoli,per la produzione di volani motore e collettori per i motori 8 e 16 valvole, che probabilmente usciranno dalla produzione nel 2017, ma avranno un forte calo della produzione già nel 2016.
Gli 80 lavoratori della SATA sono, a partire dal Gennaio 2014, in Contratto di Solidarietà, utilizzando i 36 mesi di CIGO e CIGS dell’attuale quinquennio mobile. La società ha dichiarato un esubero di 44 Lavoratori. La FIOM ritiene che si tratti di una vertenza delicata, da non procrastinare all’interno dell’area di crisi, ma da affrontare con urgenza, vista la disponibilità della SATA ad incontrare le Istituzioni Regionali, e visti gli sviluppi produttivi della FCA di Termoli. Per questo ha inviato due richieste di incontro al Presidente Frattura e agli Assessori al Lavoro e alle Attività Produttive,la prima in data 8 Maggio 2015, e la seconda in data 22 Giugno, al fine di trovare le soluzioni alla crisi aziendale della SATA.
Non avendo ricevuto, ad oggi, alcun riscontro alle richieste inoltrate, la FIOM ha preso atto del fatto che l’unica vertenza per la quale la Giunta Regionale si è attivata ed ha trovato una soluzione soddisfacente, è quella riguardante l’attuale Segretaria Regionale del PD. Ha ritenuto, perciò, di chiedere la convocazione dell’incontro al Prefetto di Isernia, sapendolo sensibile alle sofferenze aziendali, come ha recentemente dimostrato con il suo interessamento a favore dei crediti che l’IRCS Neuromed di Pozzilli vanta da parte della Regione Molise.
La vertenza SATA , che si colloca all’interno di un’area gravemente penalizzata dalla crisi, può essere assunta ad emblema dei danni che l’assenza di una seria Programmazione Industriale da parte dell’Ente Regione provoca ai territori. Una programmazione volta alla ripresa e allo sviluppo presuppone un’attenta conoscenza della realtà industriale attuale e il censimento delle realtà produttive ancora operanti, anche al fine di attuare le possibili sinergie per la ripresa e per lo sviluppo di nuovo indotto.