Torniamo molto volentieri, tanto per tenere alta la guardia, di questi tempi non si sa mai, su di un argomento che ci sta particolarmente a cuore, ma crediamo anche ai nostri lettori, per riattrarre l’attenzione su di un problema che, nonostante si sia cercato di cambiare pagina, forse, è ancora irrisolto. Un problema che necessita un commento serio e approfondito e non schermaglie da contrada. Il problema è quello del rilancio della nostra immagine. Un’immagine che ogni giorno di più sbiadisce. E’ Inaudito che, per il rilancio della nostra identità, ci si debba affidare ancora una volta allo scambio di bordate al vetriolo, che non servono assolutamente a nulla quando è tutto deciso, anche se si vuole far credere il contrario. Giorni addietro, analizzando i fatti che riguardano la situazione politica del Molise, sempre alla luce di quanto si discute quasi ogni giorno per il rilancio di questa porzione di Paese, siamo sempre di più convinti che “siamo a bocce ferme”. Dati che lasciano alquanto sgomenti, soprattutto, se si pensa che per anni si è guardato al Molise come “l’enfant prodige” da cui aspettarsi grandi cose. Un problema che tiene banco senza soluzione alcuna perché, a questo punto fatecelo dire a voce alta anche se siamo sicuri di non essere i soli, non c’è volontà di risolverlo. Un problema che fa gridare nel silenzio più assordante allo scandalo con rabbia all’indirizzo di chi dovrebbe agire e non agisce. Una situazione che la dice lunga su come certe questioni, puntualmente sono rinviate “sine die” se non addirittura accantonate.
Eppure le cronache che sono riportate dai media si commentano da sole. Fatti che ci convincono sempre di più che “l’affaire Molise è quanto mai scottante. Allora quali le soluzioni? “Chissà chi lo sa” direbbe il compianto Febo Conti. Non raccontateci che si fa da tempo, perché quello che si fa è soltanto un palliativo. Il tempo delle favole della buona notte è finito. Non siamo più disposti a farci dileggiare e prendere in giro da chi ci considera cittadini di serie B. Il Molise e i suoi abitanti sono stanchi di essere considerati “i servi sciocchi” di chi ci vende “ciarpame”.
Lasciate da parte i personalismi, il protagonismo, le lotte fra fazioni, date un segnale forte. Soltanto così i problemi che affliggono questa realtà, ne sono molti, potranno essere risolti e non procrastinati nel tempo, ma soprattutto non affidateli ai proclami che acuiscono ancora di più i mali. Fate si che le speranze dei Molisani, non vadano vanificate. Non permettete di chiudere le illusioni nelle valige di chi sempre più sconcertato lascia il Molise per cercare risposte e non promesse che sapete di non poter mantenere, altrimenti avvalorerete il titolo di quest’ articolo.
Massimo Dalla Torre