“Il Molise ha reagito in massa, con un’affluenza di quasi il 90%, alla manifestazione contro la riforma della Scuola voluta dal Governo nazionale. E le loro voci, insieme a quelle di tanti italiani che ieri hanno manifestato nei diversi territori e a Roma, non possono e non devono rimanere inascoltate” – è il commento del vicepresidente del Consiglio regionale Filippo Monaco in riferimento alla grande manifestazione che si è svolta nella giornata del 5 maggio contro la riforma dell’istruzione pubblica voluta dal governo Renzi.
“Sono decisamente in linea con i manifestanti, specie per quel che concerne l’accentramento di potere nelle mani del Dirigente Scolastico: non si può e non si deve permettere che sia una sola persona a decidere le sorti dell’istruzione scolastica, sia per quel che concerne l’istruzione in sé – e che sia quindi il DS a decidere il Piano dell’offerta formativa, esautorando di fatto il collegio dei docenti e quello di istituto che si trasformano in meri organi consultivi – sia per quel che riguarda il ruolo dei docenti, dal momento che sarà proprio il dirigente scolastico che sceglierà gli insegnanti da utilizzare nella propria scuola, decidendo anche gli incrementi retributivi! Una riforma pensata in questo modo creerebbe una scuola non più libera, dove l’autonomia scolastica verrebbe relegata in un angolo a favore di una persona sola che, arbitrariamente e secondo criteri del tutto soggettivi, avrà libertà personale nella costruzione dell’istruzione dei nostri figli. Con il forte rischio che a decidere l’orientamento della scuola pubblica siano i privati attraverso le donazioni. Anche l’istruzione e la formazione verrebbero, quindi, asservite ai poteri forti dell’economia”.
“L’altissimo numero di persone che abbiamo visto sfilare ieri nelle piazze della nostra Regione deve imporre a noi rappresentanti istituzionali, ma soprattutto ai rappresentanti della nostra regione in Parlamento, di dire no ad una riforma della scuola con deriva autarchica, esponendosi quindi con il proprio voto contrario. Mi appello quindi ai parlamentari molisani a portare le istanze della scuola molisana in Parlamento esprimendo il loro secco no a questa riforma che creerebbe solo ed esclusivamente disuguaglianze, clientelismo ed accentramento di potere nelle mani di un uomo solo”.