Alla scadenza di un anno difficile, che ha presentato numerosi ostacoli verso la realizzazione di tutti gli obiettivi fissati (e raggiunti nonostante tutto,) la proposta dell’Acem suona tardiva. Il percorso che l’associazione presieduta dall’ingegnere Di Niro intende attivare dal prossimo primo gennaio è , per noi, la via maestra, sulla quale – tra l’altro – ci muoviamo ormai da quasi due anni. Non è di certo un caso che le liquidazioni pregresse siano state quasi completamente onorate da questo Governo regionale; non è un caso che – con uno sforzo immane di tutti soggetti che ruotano attorno alla ricostruzione post sisma sotto il profilo burocratico e amministrativo – si siano potuti mettere in sicurezza i fondi destinati al Molise dalla delibera Cipe e che, di logica, consentiranno (non appena terminate le procedure necessarie e ora in capo ai Soggetti Attuatori) la ripresa dei cantieri e dei tanto agognati lavori di ricostruzione. Ben vengano le idee (magari stavolta nuove) dei costruttori, di certo parte direttamente interessata ad una puntuale verifica della trasparenza e della congruità di atti e procedimenti. Argomento questo sul quale non abbiamo mai tergiversato, come del resto anche all’Acem sanno bene. Trasparenza, rigore e massimo impegno restano per noi cardini irrinunciabili dell’azione politica e istituzionale. Spiace constatare che – all’Acem – non se ne siano accorti ancora.
Ricostruzione post terremoto. Ciocca: la proposta dell’Acem suona tardiva
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