Resto esterrefatto nel leggere le dichiarazioni del consigliere comunale di Santa Croce di Magliano, Antonio Petruccelli; probabilmente starà (s)parlando solo “per sentito dire” visto che all’incontro che si è svolto giovedì scorso a Bonefro non mi pare di averlo notato fra il pubblico né mi sembra di aver udito una qualche sua domanda in merito alle vicende di cui, invece oggi, sembra occuparsi. Vista l’assenza, come ha potuto il consigliere comunale verificare i dati di cui parla, avere le certezze che propaganda, avvertire le tensioni che si sarebbero ingenerate? Misteri del “relata rèfero” evidentemente. Davvero un peccato: se ci fosse stato avremmo avuto l’occasione di conoscerci e di certo avremmo potuto confrontarci serenamente su obiettivi e obiezioni. Visto che il colloquio è stato avviato sui giornali, proverò – utilizzando lo stesso mezzo – a chiarire la vicenda con il conforto dei numeri. Per prima cosa, però, per il rispetto che nutro verso quelle famiglie che ancora oggi vivono nei villaggi provvisori, mi preme sottolineare che la situazione ormai insostenibile che vivono i “veri terremotati” non può essere – a mio modesto avviso – merce per attestarsi su posizioni come quelle espresse nella lunga ed articolata nota del consigliere Petruccelli. Ribadisco, a chiare lettere, quanto ho dichiarato nel corso dell’incontro tenutosi a Bonefro e che evidentemente gli informatori non hanno provveduto a riferire al consigliere assente.
L’obiettivo prioritario – e non lo dico di certo da oggi – è consentire a chi vive ancora fuori dalla propria abitazione di rientrare in casa, di ripristinare quella quotidianità che per lunghi anni, e con tante responsabilità che hanno soggetti individuabili facilmente, è mancata. Loro, i “veri terremotati” vengono prima di tutto e tutti: a loro dobbiamo risposte, non certo a chi – sulla loro pelle – pensa di fare facile e strumentale propaganda o affari! Chiarito questo, sono i numeri che sconfessano le dichiarazioni rese alla stampa dal consigliere Petruccelli: fino allo scorso mese di agosto, l’esposizione debitoria dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, nei confronti delle imprese, era pari a circa 44 milioni di euro. In dieci mesi abbiamo provveduto al pagamento di spettanze per circa 30,5 milioni di euro. Da agosto a dicembre 2013 ai Comuni della provincia di Campobasso sono stati liquidati mandati di pagamento per 21,5 milioni di euro (riferiti a stati di avanzamento lavori 2013); in questi mesi dell’anno in corso sono stati liquidati – alla data di oggi – altri 4 milioni 726mila euro (riferiti a stati di avanzamento lavori 2013) e sono in liquidazione altri 2,4 milioni di euro (sempre riferibili a SAL 2013).
Al Comune di San Giuliano di Puglia è stato liquidato 1 milione 900mila euro destinato alle opere pubbliche (stati di avanzamento lavori 2013). E’ quindi stato liquidato il 70% circa delle pratiche “ferme” che, come detto, ammontavano a circa 44 milioni di euro. Il capitolo della ricostruzione, come ho sempre sottolineato in questi mesi, è complesso, articolato, spesso troppo farraginoso e di conseguenza da alleggerire ma – lo ripeto ancora – diffondere notizie incomplete, propagandare il proprio pensiero spacciandolo per verità assoluta, mi pare francamente atteggiamento irrispettoso nei confronti, soprattutto, di quelle famiglie che dopo 12 anni ancora non possono riprendere le fila della propria vita.
Il percorso della ricostruzione – quello chiaro, trasparente e senza favoritismi – continuerà ad essere, per me e per l’attuale Governo regionale, l’unico cammino possibile, nel rispetto dei cittadini, delle imprese, dei lavoratori e delle Amministrazioni comunali. Dopo la ricognizione già eseguita riguardo quanto accaduto negli ultimi 12 anni, finalmente a breve avremo anche i dati “singoli” e cioè quelli riguardanti le imprese, i tecnici, le professionalità che hanno operato (e operano ancora) nella ricostruzione. Dati utili al fine di conoscere, nel dettaglio, chi ha fatto cosa, come ha eseguito le opere, quanto manca al completamento dell’intervento, quanto è stato fin qui corrisposto e se ci sono eventuali altri ostacoli all’ultimazione dei lavori.
Nel solco di questo percorso che il Governo regionale ha inteso percorrere senza proclami e senza false promesse (un cammino minato, come ben sapevamo, anche dai problemi rilevati nella fase di approvazione del Bilancio del 2012 dell’Arpc e dai limiti imposti dal Patto di Stabilità) non posso che prendere le distanze da quanto lo stesso consigliere Petruccelli ha dichiarato relativamente ad presunta tempistica elettorale che potrebbe scandire l’erogazione dei fondi (film già visto, tra l’altro, ma con altri protagonisti).
Forse al consigliere comunale Petruccelli sfugge che si tornerà alle urne nel 2018 e che questo Governo regionale intende fare il possibile e l’impossibile per chiudere il doloroso capitolo della ricostruzione entro quella data.
Sono certo che sul percorso ricostruzione ci sarà modo di confrontarsi ancora con le comunità di molisani che vivono l’emergenza, sebbene questa sia finita su carta, con le imprese, con i lavoratori e con le Amministrazioni. Alla prossima occasione mi premurerò di invitare personalmente il consigliere Petruccelli.
Ricostruzione. Ciocca a Petruccelli: il consigliere comunale parla senza cognizione di causa
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