Riconoscere, valorizzare e tutelare la figura del caregiver familiare, quale elemento fondamentale della rete di assistenza alla persona e risorsa imprescindibile del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari. Con questi propositi è nata la proposta di legge che ho inteso presentare in Consiglio regionale e sottoscritta anche dai consiglieri Iorio e Sabusco.
Un’iniziativa nata dalla percezione del delicato compito che svolgono i caregiver familiari nella società, persone che decidono di dedicare la loro vita all’assistenza del proprio caro, assumendo da quel momento decisioni fondamentali in materia di cura e assistenza, nonostante l’assenza di una norma che ne tuteli il lavoro svolto e soprattutto ne riconosca il valore sociale ed economico per il tessuto sociale.
Questa proposta di legge si pone quindi l’obiettivo di colmare questo vuoto normativo, accogliendo le istanze di tutte le associazioni e di tutti i cittadini direttamente interessati che hanno chiesto di trovare una soluzione al problema; in particolar modo voglio ringraziare per l’impegno concreto Filomena Calenda, Commissario Provinciale dell’Associazione A.N.M.I.C., che in qualità di consigliere comunale di Isernia ha fatto approvare dall’Assemblea consiliare pentra un ordine del giorno finalizzato a riconoscere e tutelare il lavoro svolto dal caregiver familiare.
Parliamo in termini numerici di un fenomeno in costante ascesa, anche se in materia l’unico dato attendibile è quello fornito da un’indagine multiscopo dell’ISTAT del 2011 la quale rivelò la presenza in Italia di 15.182.000 persone che, nel contesto familiare, si prendono cura regolarmente di qualcuno, pari al 38% della popolazione di età 15-64 anni di cui il 55% donne; addirittura in Europa, fonte le statistiche di EUROCARERS, si contano 100 milioni di caregiver, e proprio per questa ragione alcuni stati europei, come Inghilterra, Francia, Lussemburgo, Malta, Svezia, hanno sviluppato strumenti specifici per individuare i caregiver nei rispettivi sistemi socio-sanitari.
Anche in Italia si sta prendendo finalmente coscienza del fondamentale ruolo del caregiver familiare, l’esempio virtuoso in materia è quello dell’Emilia Romagna che con legge regionale 28 marzo 2014, n. 2, ha normato per la prima volta un’importante serie di misure e interventi a favore di questa nuova figura di rilievo all’interno del sistema socio-sanitario; una scelta importante seguita a breve giro di posta anche da altre regioni, in primis Abruzzo e Campania che in materia hanno già legiferato, mentre altre hanno in programma interventi di medesimo genere.
Anche a livello nazionale si sono mossi in primi passi, visto che sono al vaglio dell’11ª Commissione (Lavoro e Previdenza sociale) del Senato tre proposte di legge (ddl nn. 2048, 2128 e 2266) che hanno ad oggetto la disciplina e il sostegno della funzione e del ruolo del caregiver familiare all’interno del sistema socio-sanitario nazionale.
Prendendo quindi spunto da quanto già realizzato dalle altre regioni che hanno deciso di normare questa delicata materia, è stata maturata la decisione di presentare un’apposita legge che risponda alle richieste e alle necessità di tutte quelle persone che hanno deciso di dedicare la loro vita alla cura delle persone care.
L’augurio è che la proposta sia discussa e approvata in Quarta Commissione in breve tempo, per dare finalmente delle risposte concrete a queste figure prioritarie nel nostro sistema sociale e sanitario.
Angela Fusco Perrella