La direttrice di Telemolise, Manuela Petescia, insieme all’avvocato Messere replica alle dichiarazioni del Governatore Frattura, in merito alla divulgazione la notizia di una richiesta di rinvio a giudizio per la giornalista e per il magistrato Fabio Papa per diversi reati tra i quali la tentata estorsione e la tentata concussione. “Mi ritrovo indagata per strani reati, come quello della corruzione della linea editoriale, e mi ritrovo accusata di fatti mai avvenuti, come quello della cena a fini estorsivi. Si parla di una cena alla quale non ho mai preso parte e tantomeno ne ha preso parte Fabio Papa, semplicemente perché l’ha inventata Paolo Frattura. Tutto condito dalle carte giudiziarie del cosiddetto ‘Sistema Iorio’, carte che ho denunciato, dimostrando le manipolazioni, soprattuto relative alle intercettazioni telefoniche, la calunnia, gli abusi e i falsi. Non ho ricevuto fino a questo momento alcuna richiesta di rinvio a giudizio, l’ultima notizia in mio possesso è che il procuratore aggiunto di Bari, Drago, decise di riaprire le indagini facendosi consegnare le utenze telefoniche dei presunti commensali. “L’esito degli accertamenti chiesti da noi non lo conosco, ma se mi arriverà una richiesta di rinvio a giudizio posso solo pensare una cosa: quando a raccontare balle sono i cittadini comuni forse è più facile per un procuratore archiviare, non essendo possibile ricostruire un reato in assenza della data in cui si sarebbe consumato e di prove che vadano oltre la parola del denunciante confermata dal suo amico; non c’è nessuna altra prova. Trattandosi invece di un presidente di Regione le cui gesta affaristiche e menzognere a Bari non sono note, immagino che la cosa più semplice da fare sia quella di attendere l’intervento di un giudice terzo, cioè il gup. E sono certa che davanti al giudice dell’udienza preliminare queste accuse saranno smontate una per una e archiviate”.
Ricatto, Petescia: fatti mai avvenuti, invenzioni di Frattura
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