La segreteria della Conferenza delle Regioni ha elaborato una sorta di radiografia sullo stato dell’arte riguardo all’applicazione della legge 56/2014 per il riordino delle funzioni delle province. Sembra che tutto proceda speditamente. Le regioni a statuto ordinario (tranne l’Emilia e Romagna e la Calabria dove si è votato recentemente) hanno adottato una delibera di giunta con un disegno di legge che è all’esame delle varie assemblee. Ecco il quadro (tra parentesi le date di approvazione delle varie giunte): Abruzzo (29 dicembre 2014), Basilicata (10 ottobre 2014), Campania (30 dicembre 2014), Lazio (30 dicembre 2014), Liguria (30 dicembre 2014), Lombardia (30 dicembre 2014), Marche (2 febbraio 2015), Molise (31 dicembre 2014), Piemonte (29 dicembre 2014), Puglia (30 dicembre 2014), Umbria (17 novembre 2014 e 9 febbraio 2015), Veneto (19 dicembre 2014). La Toscana è stata la regione più virtuosa perché dispone già della legge approvata il 2 marzo 2015. Restano in ogni caso da risolvere le questioni dei fondi per i nuovi compiti assunti dalle regioni e dei costi del personale, stanti i tagli finanziari alle province. Fisanotti: “Restiamo dell’avviso che è stato un errore ciclopico abolire – si fa per dire – le province con modalità farraginose, incomplete, incerte e persino problematiche per quanto attiene sia alle competenze sia alla destinazione del personale: questa riforma “improvvisata” crea solo nuove problematiche e non preannuncia sicuramente i tanto vantati risparmi; quando si mette mano ad un organismo di rilievo costituzionale come quello delle province d’Italia bisognerebbe premiare il senso dello Stato più che una confusa volontà politica”. (Unionturismo news)
Regioni al lavoro per la riforma delle Province
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