Le dichiarazioni del pentito di Camorra sugli sversamenti di rifiuti pericolosi in Molise, aprono scenari inquietanti e confermano sospetti e indagini delle Procure della Repubblica. In una regione in cui manca ancora il Registro Tumori, in cui una recente Ricerca dell’Istituto superiore di Sanità chiede di non sottovalutare i segnali di incrementi significativi di mortalità nel periodo 1995/2002 (periodo interessato dagli sversamenti), in cui siamo continuamente richiamati dal Ministero per l’ambiente per gli inadempimenti, in cui bombe ecologiche sono sempre in agguato, come la Gran Stalla e le Trivelle in Adriatico, ci chiediamo se il Consiglio Regionale voglia prendere opportune decisioni e voglia almeno dedicarvi un consiglio monotematico.
Il futuro di questa regione si gioca sui prossimi Fondi Strutturali europei e i possibili contratti di sviluppo che darebbero il Molise vincente nella differenziazione dei prodotti dell’agroalimentare e nella tutela e valorizzazione del territorio. Di questo si può parlare in un consiglio regionale impantanato quasi del tutto, se si escludono sporadici episodi di attività legislativa? Ai giovani vogliamo almeno dire che dopo la certificazione, da parte dello Svimez, della desertificazione industriale del sud e dei dati, in incremento impressionante, sulla disoccupazione soprattutto giovanile, che forse l’agricoltura ed il territorio sono l’unica via d’uscita alla ns portata? Ma per far questo occorre una guida regionale chiara , onesta e trasparente che parta dalla democrazia diretta che è l’ascolto dei cittadini, ormai tragicamente preoccupati, disorientati e sul piede di partenza.