Ancora una volta, a fare notizia non è stata la capacità di programmare e sostenere progetti utili alla ripresa socioeconomica del Molise, ma l’ennesimo pastrocchio politico amministrativo, l’ultimo di una lunga serie a cui Governo nazionale e regionale ci hanno tristemente abituati.
Solo lunedì scorso, in conferenza stampa, come Gruppo Pd avevamo segnalato inesattezze, illogicità e dubbi sulla gestione del Contratto istituzionale di Governo. Soprattutto sul finanziamento da 10 milioni di euro, accordato, non si sa sulla scorta di quali criteri, ad una singola società privata, per interventi – anche questi di natura squisitamente privata – da realizzarsi a Campitello Matese….mentre il progetto del Comune di San Massimo, che si proponeva il miglioramento delle infrastrutture pubbliche, in favore di tutti, è stato scartato, anche questo non si sa sulla scorta di quale ragionamento.
E così, dopo che il Premier Conte, il Governatore Toma, Invitalia e la delegazione parlamentare molisana avevano difeso a spada tratta la nebulosità del procedimento di formazione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento, puntale è arrivata la marcia indietro.
È notizia di oggi, infatti, che Governo ed Invitalia rivedranno l’intero elenco, con particolare attenzione nella verifica dell’intervento da 10 milioni di euro presentato dalla società Ecomont che, oltre ad avere in atto un contenzioso con il Comune di San Massimo per il mancato pagamento dei tributi, sembra aver presentato un progetto privo del dettaglio finanziario e del requisito della immediata cantierabilità, così come richiesto – almeno questo criterio era certo fin da dall’inizio – dalla scarna procedura per accedere ai finanziamenti del Cis.
Ci tengo a precisare che non gioiamo per l’esclusione di alcuno dallo strumento del contratto di sviluppo, ma esprimiamo soddisfazione per il ripristino delle regole alla base della corretta amministrazione, senza le quali non è possibile operare in trasparenza, nel rispetto di principi di libera concorrenza e di pari opportunità di accesso ai finanziamenti.
Per questo, abbiamo espresso al Presidente della Commissione sullo studio della criminalità organizzata, il Consigliere Vittorio Nola, la necessità di audire l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, per appurare se sia possibile finanziare con soldi pubblici un progetto privato e quale soggetto istituzionale abbia istruito la richiesta della Ecomont e sulla scorta di quale procedura di evidenza pubblica.
Torniamo, dunque, a sollecitare Governo nazionale, Giunta regionale ed Invitalia a rivedere l’intero elenco dei progetti approvati, chiarendo, come richiesto da oltre trenta sindaci molisani, i parametri di valutazione e di compatibilità utilizzati per la scelta degli interventi finanziati con i 220 milioni di euro del Contratto Istituzionale di Sviluppo.
Micaela Fanelli