Voto favorevole alla richiesta referendaria in maniera incondizionata, ma niente bluff: anche la Giunta regionale faccia il suo dovere per predisporre e portare avanti una campagna referendaria che riesca ad ottenere l’obiettivo, fermare un crimine. E’ servito tempo ma ce l’abbiamo fatta. Portare politici e istituzioni ad aprire gli occhi sui pericoli delle trivellazioni in mare e in terra era un dovere morale. Già un anno fa, il MoVimento 5 Stelle Molise aveva presentato in Consiglio regionale una mozione contro lo ‘Sblocca Italia’, per impegnare il presidente Frattura in un’azione di contrasto agli articoli 37 e 38 del decreto: in pratica appoggiando il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi, nonché lo stoccaggio di gas naturale nelle acque territoriali e sull’intero territorio nazionale. Da allora, quindi, abbiamo sempre provato a contestare un Decreto che rende queste attività strategiche, urgenti e indifferibili, con tutti gli espropri che ne derivano. Abbiamo prospettato elementi di incostituzionalità, ma ci hanno ostacolato in tutti i modi.
Oggi il centrosinistra è costretto a seguirci in questa battaglia, tentando di mettere una pezza alla politica ambientale dissennata del Pd nazionale, nonostante le dichiarazioni di facciata che inneggiano alla rinnovata unità e alla indiscutibile concordia. L’auspicio è che i litigi interni alla compagine di Governo nazionale e regionale non distolgano l’attenzione dall’obiettivo.
La politica energetica del MoVimento 5 Stelle è chiara e conosciuta a tutti: se governassimo noi non dovremmo affrontare questi problemi. Invece ancora oggi ci troviamo a fare i conti con ulteriori 3-4 pozzi petroliferi davanti alle coste di Termoli e Vasto. Oppure davanti a progetti comeOmbrina mare, proposto da una società inglese, che vuole trivellare dai 4 ai 6 pozzi di fronte alla costa di San Vito Chietino, a 7 km dalle spiagge e a meno di 60 dal Molise. Un progetto che prevede una grande nave raffineria e la costruzione di oleodotti e gasdotti.
In proposito il MoVimento 5 Stelle ha le idee chiare sul modo in cui fermare almeno le trivelle entro i 7 km dalle spiagge. Puntando su unaproposta di legge delle regioni da presentare alla Camera, con procedura d’urgenza. Una possibilità, chiesta a gran voce dal territorio, alla quale daremmo tutto il nostro appoggio, evitando che i tempi lunghi del referendum possano facilitare le autorizzazioni di progetti come Ombrina.
Ma c’è di più. L’articolo 38 dello Sblocca Italia oggetto di referendum non semplifica solo le procedure di estrazione di idrocarburi in mare, ma anche sulla terra ferma. Non un semplice dettaglio se pensiamo che il 65% del territorio molisano è oggetto di richieste e concessioni da parte delle multinazionali del petrolio.
Basterebbe già solo questo dato per appoggiare il referendum e per votareSI’.
Il Movimento 5 Stelle non si nasconde. Siamo stati, siamo e saremo in prima linea per fermare uno scempio ambientale, per difendere la nostra terra. Ma il Pd e il resto del centrosinistra cosa faranno? Come voteranno? Daranno il proprio assenso al referendum sconfessando la politica dei propri amici di Roma? Staremo a vedere. Intanto, abbiamo fatto approvare una mozione che impegna la Giunta a promuovere una campagna di comunicazione in tema efficace e incisiva per informare i cittadini e superare lo scoglio del quorum. Per una volta, rendiamo il Molise esempio per le altre regioni.