Referendum No Triv, la Regione Molise attivi con immediatezza le procedure per sollevare presso la Corte e il Parlamento il conflitto di attribuzione

La Corte di Cassazione a seguito delle modifiche introdotte dal Parlamento con la Legge di stabilità 2016 in vigore dal 1° gennaio scorso, è tornata a pronunciarsi sul referendum No Triv  sostenendo che : l’emendamento introdotto dal Governo non soddisfa la richiesta referendaria. La  modifica voluta dal Governo,infatti, pur facendo salvi i permessi e le concessioni già rilasciati, ne allunga arbitrariamente la durata,  “congelandoli” di fatto in attesa di tempi migliori .
La Cassazione, inoltre, ha ritenuto che non si debba procedere a referendum su altri due quesiti: quello sulla durata dei permessi e delle concessioni in terraferma e quello sul Piano delle Aree.
Pertanto, affinché i delegati regionali possano esercitare fino in fondo il compito assegnato loro dai rispettivi Consigli Regionali di appartenenza e i cittadini italiani possano esprimersi democraticamente sull’opportunità che tutti i titoli minerari siano rilasciati non in modo “selvaggio”, ma sulla base di un piano, elaborato congiuntamente dallo Stato e dagli enti territoriali, è necessario che  il problema sia portato all’attenzione della Corte Costituzionale.

Per fare ciò, è assolutamente necessario che tutte le Regioni promotrici del referendum sollevino urgentemente un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti del Parlamento. Solo in questo modo, ove la Corte Costituzionale dovesse riconoscere l’illegittimità della modifica della durata dei titoli e dell’abrogazione del Piano delle Aree, verrebbero messi in sicurezza gli obiettivi del referendum

Al fine di poter vedere restituiti ai cittadini molisani contemporaneamente il diritto di salvaguardia, partecipazione, programmazione territoriale, nonchè di definizione di un ragionato piano delle aree, invitiamo i delegati della Regione Molise ad attivare con immediatezza (prima di mecoledì 13 quindi, giorno stabilito per il giudizio della Corte Costituzionale) le idonee procedure per sollevare presso la competente Corte e presso il Parlamento il necessario conflitto di attribuzione.

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