Reddito di inclusione, interviene l’on. Laura Venittelli

“Importante strumento di contrasto della povertà”

Diventa definitivo, dopo il periodo di sperimentazione precedente, il decreto legislativo che introduce in maniera strutturale nel Paese e nel suo ordinamento giuridico la legge sul contrasto della povertà, che prevede anche il riordino delle prestazioni di natura assistenziale e il rafforzamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali.

Ad approvare lo strumento normativo è stato oggi il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti.
Il decreto introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il Reddito di inclusione (ReI), quale misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
“Un provvedimento qualificante e importante per mantenere vivo e unito il tessuto sociale della nazione – commenta l’onorevole dem Laura Venittelli – in una fase che vede nonostante la ripresa dei dati macro-economici ancora troppe famiglie e persone pericolosamente sotto la soglia di indigenza. Il decreto legislativo che introduce il reddito di inclusione mostra l’attenzione della maggioranza parlamentare e del governo verso la condizione di difficoltà vissuta nel Paese”.
Il ReI è una misura a vocazione universale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all’affrancamento dalla condizione di povertà. Viene riconosciuto ai nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al REI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.
Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il REI è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa. Viceversa, non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
Il ReI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.
Commenti Facebook