La Regione approva la delibera sul Reddito di inclusione sociale confermando l’importanza della battaglia a 5 stelle contro la povertà. La misura appena adottata è un nuovo passo verso il Reddito di cittadinanza: niente a che vedere con l’assistenzialismo. Ma ora serve accelerare. Il Governatore sbandiera l’approvazione della delibera sul Reddito di inclusione sociale attiva, ma forse è utile ricordare che proprio il Movimento 5 Stelle ha spinto la Regione a impegnare, per la prima volta, un sostegno economico concreto a chi è in difficoltà. Certo, non ci aspettavamo ringraziamenti, ma è utile ricordare al presidente che è stato il Movimento a trascinare la Regione al tavolo della discussione sul drammatico tema della povertà. E sempre il Movimento a indicare la strada per fornire aiuti concreti, cominciando a parlare di numeri.
Ora giunge la delibera per il regolamento del Reddito di inclusione sociale. Per Frattura e company, un intervento che “supera la concessione, seppure necessaria e vitale per tanti, di un semplice contributo mensile ma diventa una più organica operazione di sostegno complessivo a chi soffre maggiormente le difficoltà di questi tempi“.
Dunque, la Regione dice ‘no’ al mero assistenzialismo, anche in questo caso confermando la linea del Movimento 5 Stelle per il Reddito di cittadinanza. Una misura che prevede poche ma precise e chiare regole base. I suoi beneficiari, infatti, dovranno rendersi subito disponibili a lavorare, rivolgendosi ai Centri per l’impiego dove saranno attivati percorsi formativi o di riqualificazione; dovranno dimostrare di svolgere attività di ricerca del lavoro e durante questo periodo (per un determinato numero di ore settimanali) dovranno offrire un contributo lavorativo in favore della collettività e accettare le proposte di lavoro che gli vengono offerte grazie all’intermediazione dei Centri per l’impiego. Anche l’inadempimento di uno solo di questi obblighi, comporta per il beneficiario la perdita del diritto al Reddito. Se questo vi sembra assistenzialismo…
Il Reddito di cittadinanza, inoltre, è senza dubbio costituzionale e, addirittura, la sua istituzione ci viene chiesta dall’Europa: solo qualche giorno fa è arrivato l’ultimo monito del Parlamento Europeo che invita gli Stati Membri a introdurre un reddito minimo come una delle misure per ridurre la povertà.
Ora il cammino è cominciato anche in Molise, ma bisogna fare in fretta. Presto il regolamento del Reddito di inclusione dovrà arrivare in Commissione, per poi giungere in Consiglio. Il Movimento 5 Stelle seguirà l’iter in ogni suo passo. Siamo convinti che, se nessuno si metterà di traverso, i tempi per passare dalle parole ai fatti saranno brevi: insomma, si potrebbe partire anche nel giro di poche settimane.
Ma, per adesso, occorre vigilare. Non vorremmo che in Consiglio regionale, soliti giochi di ruolo, messe in scena o dispettucci tra ‘compagni’, rallentino l’iter di approvazione. I dati economici del Molise sono agghiaccianti. Non c’è tempo da perdere.
Reddito di cittadinanza, Movimento 5 Stelle: Frattura ha la memoria corta
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