Reddito di Cittadinanza/ CISL Poste : preoccupazione nell’erogazione del servizio

Dal 6 marzo negli Uffici Postali si raccolgono le domande, ma regna l’incertezza e serve personale.


Il 6 marzo, giorno dal quale gli aspiranti al reddito di cittadinanza potranno rivolgersi anche agli uffici postali per fare richiesta della misura di sostegno voluta dal governo. Un provvedimento che in Molise ha una platea potenziale di 11.400 beneficiari, su Campobasso 8.500 e su Isernia 2900.


Numeri consistenti – afferma il Segretario della Cisl Poste Antonio D’Alessandro -, considerato il numero di operatori applicati negli Uffici Postali molisani. Le incertezze sono tante, pertanto la SLP-CISL chiede all’Azienda come intende procedere per svolgere una nuova e importante azione, sicuramente gravosa per i lavoratori di Poste, che andrà ad aggiungersi alle già gravose e molteplici attività dei colleghi.


Lavoratori che dal prossimo 6 marzo, nei circa 170 uffici disseminati in Molise, dovranno raccogliere le domande di concessione senza che nessuna notizia di attenzionamento sia arrivata dall’azienda sul Territorio e alle OO.SS.
Riteniamo – afferma Antonio D’Alessandro – che per i nuovi e importanti servizi servano integrazioni di personale negli uffici postali che già oggi riteniamo carenti. Due clausole elastiche FTE, una su Campobasso e una su Isernia, sono assolutamente insufficienti.
Le uscite di 28 unità nel settore, solo nel 2018, sono state rimpiazzate tra fine dicembre 2018 e l’inizio di gennaio 2019, con complessivi 6 nuovi sportellisti, provenienti dal settore PCL.


Alla luce delle nuove incombenze – continua il Cislino Antonio D’Alessandro -, l’azienda dovrebbe riconsiderare le necessità di organico. A maggior ragione visto che giornalmente assistiamo a continui distacchi di risorse per tamponare molte assenze, ormai strutturali. Non sono da sottovalutare le criticità cui andremo incontro anche alla luce degli esodi già fatti del 2019.


Dal 6 marzo – conclude Antonio D’Alessandro – oltre a consegnare le carte dovremo, come già avvenuto con la social card, anche raccogliere le richieste, ci si metterà un po’ di tempo e purtroppo a pagarne saranno le fasce più deboli, cittadini e lavoratori.

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