Nello scorso mese di aprile, dopo aver divelto il lucchetto della cancellata di ingresso, un gruppo di malviventi fece irruzione in un deposito di materiale edile a Campodipietra e si impossessò di attrezzi e materiale per l’edilizia, per un valore di 15mila euro. Sul posto, all’epoca, intervennero i Carabinieri della Stazione di Toro ed i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campobasso, i quali effettuarono un sopralluogo minuzioso nel corso del quale non tralasciarono alcuna traccia lasciata sul posto dagli autori del furto. Ed in quella circostanza, proprio per non trascurare alcuna possibilità di giungere alla identificazione degli autori del crimine, intervenne anche personale specializzato del Nucleo Investigativo di Campobasso che eseguì i rilievi tecnici sulla scena del crimine.
E proprio grazie ad una porzione di impronta papillare rinvenuta dal personale specializzato su uno degli oggetto toccati sul posto da uno dei componenti della banda, le indagini subirono una svolta decisiva.
Dall’analisi poi effettuata sull’impronta rinvenuta, alla quale poi ha proceduto personale del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, nei mesi successivi è stato possibile risalire all’identità del titolare di quell’impronta. Dopo una serie di accurati accertamenti, presso l’abitazione dell’uomo, un 31enne residente a Gildone, nella giornata di ieri è stata eseguita una perquisizione locale all’esito della quale è stata rinvenuta parte della refurtiva trafugata ad aprile nel deposito di Campodipietra, per un valore di circa 2mila euro.
Al termine degli accertamenti di rito, l’interessato è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Campobasso, in stato di libertà, per furto aggravato e ricettazione.
La refurtiva rinvenuta, ovviamente, è stata restituita subito al legittimo proprietario.
Il bel risultato operativo ottenuto dai Carabinieri di Campobasso, frutto del perfetto connubio tra le tradizionali tecniche d’investigazione e le innovative tecniche scientifiche applicate alle indagini, dimostrano ancora una volta quanto sempre alto sia l’interesse dell’Arma nel contrasto di tutte le condotte illecite, soprattutto di quelle in danno del patrimonio.