Oltre 7000 aclisti provenienti da tutta Italia e anche da molti Paesi esteri si sono stretti Sabato 23 maggio a Papa Francesco in sala Paolo VI, in Vaticano, in rappresentanza di quasi un milione di iscritti. Non potevano mancare una nutrita schiera di aclisti dell’Emilia Romagna accompagnati dal Presidente Regionale Acli Walter Raspa (nel suo saluto a Papa Francesco ha ricordato la figura del card.Ersilio Tonini, il Molise è il suo paese natio Petacciato). All’udienza erano presenti numerossissimi aclisti molisani.Le celebrazioni per il settantesimo anniversario delle Acli erano iniziate alle 10 di sabato 23 maggio ed hanno visto l’alternarsi momenti di preghiera, testimonianza e festa. Sul palco dell’Aula Paolo VI prima dell’arrivo del Papa i filmati della storia delle Acli hanno introdotto i racconti delle esperienze più significative delle Acli sui territori.
«L’ispirazione cristiana e la dimensione popolare determinano il modo di intendere e di riattualizzare la storica triplice fedeltà delle ACLI ai lavoratori, alla democrazia, alla Chiesa. Al punto che nel contesto attuale, in qualche modo si potrebbe dire che le vostre tre storiche fedeltà – ai lavoratori, alla democrazia e alla Chiesa – si riassumono in una nuova e sempre attuale: la fedeltà ai poveri». Questo è uno dei compiti chePapa Francesco ha affidato alle Acli nella società attuale, rivolgendosi agli oltre settemila rappresentati delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani convenuti questa mattina nell’Aula Paolo VI per incontrare il Pontefice in occasione del 70° anniversario delle Acli.
Il Papa ha ricordato le quattro caratteristiche che il lavoro deve sempre avere: essere «libero, creativo, partecipativo e solidale». Papa Bergoglio ha richiamato gli aclisti a dare una «risposta sollecita e vigorosa contro questo sistema economico mondiale dove al centro non ci sono l’uomo e la donna: c’è un idolo, il dio-denaro». Quindi il Pontefice ha esortato le Acli a offrire la propria vicinanza, la propria solidarietà alle persone in difficoltà per il lavoro. «I tanti “circoli” delle ACLI, che oggi sono da voi rappresentati qui, possono essere luoghi di accoglienza e di incontro. Ma poi bisogna anche dare strumenti ed opportunità adeguate. E’ necessario l’impegno della vostra Associazione e dei vostri Servizi per contribuire ad offrire queste opportunità di lavoro e di nuovi percorsi di impiego e di professionalità».
In particolare, Papa Francesco ha sottolineato che «la proposta di un sostegno non solo economico alle persone al di sotto della soglia di povertà assoluta, che anche in Italia sono aumentate negli ultimi anni, può portare benefici a tutta la società. E’ una importante battaglia culturale, quella di considerare il welfare una infrastruttura dello sviluppo e non un costo. Voi potete fare da coordinamento e da motore dell’“Alleanza nuova contro la povertà”, che si propone di sviluppare un piano nazionale per il lavoro decente e dignitoso».
«“Cristiani” e “lavoratori”: sono i tratti distintivi delle Acli – ha affermato GianniBottalico, presidente nazionale delle Acli, rivolgendosi al Santo Padre per il saluto – Intendiamo continuare ad essere una presenza evangelizzatrice nel mondo del lavoro e nella società, pronti ad affrontare le nuove sfide che i cambiamenti impongono. «Le affidiamo, Santo Padre, la sofferenza del popolo delle Acli, che ben riflette quello della nazione, prostrata, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia e fra i ceti sociali più deboli, da anni di prioritaria attenzione ai bilanci invece che alle persone. Siamo impegnati a promuovere una nuova cultura del lavoro, per un lavoro dignitoso che garantisce un futuro per la propria famiglia e per i propri figli. Non possiamo tollerare che oggi, soprattutto ai più giovani, sia offerto un “lavoro povero”, precario. Per questo l’impegno delle Acli per il lavoro si incrocia, in questi tempi di crisi profonda, con quello del contrasto al progressivo impoverimento dei ceti medi lavoratori, delle famiglie e, insieme, alla lotta alla povertà. Le Acli hanno promosso insieme ad altri soggetti laici e cattolici l’”Alleanza contro la povertà” per proporre uno strumento di inclusione sociale che sostenga chi è in difficoltà, per non lasciare nessuno escluso ».