Quasi venti anni . Da tanto dura l’odissea del raddoppio ferroviario Termoli-Lesina. E se qualcuno pensa che sia una vittoria aver commissariato il progetto, noi non ne siamo così sicuri. Ma andiamo per ordine.
Il progetto relativo al raddoppio ferroviario nella tratta Termoli- Lesina, fu inserito nella legge n. 443 del 2001 cosiddetta legge Obiettivo, perché considerata opera strategica di interesse nazionale. Nell’anno 2004 il progetto ottenne il Parere Negativo della Commissione Speciale VIA che chiese un approfondimento.
Nell’anno 2010 il MiBAC espresse Parere Negativo al Progetto Preliminare. Nel luglio 2013, la Commissione VIA-VAS espresse Parere Positivo con Prescrizioni circa la compatibilità ambientale. Nell’anno 2014, la Regione Molise, approvò il progetto con Prescrizione ( la n. 1 del 2014) di spostare i binari dalla costa di Campomarino, cosiddetta “Variante Molise”.
Nell’anno 2015, in sede di approvazione del CIPE del progetto preliminare, venne prescritto su richiesta della regione Molise, di valutare gli impatti economici sul progetto derivanti dalla soluzione proposta dalla Regione Molise. Solo nel mese di agosto 2019, RFI presentò il Progetto Definitivo, integrato nel marzo 2020, elaborato sulla base della “Variante Molise” dei lotti 2 e 3, per lo svolgimento della nuova VIA Speciale. La Commissione VIA-VAS espresse Parere Negativo in data 08 maggio 2020 ed evidenziò la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti per superare le carenze di analisi ambientale così come presentate da RFI.
La sottocommissione VIA per verificare la sussistenza delle condizioni necessarie a superare il parere negativo di compatibilità espresso dalla commissione VIA nel mese di maggio 2020, richiese nuovamente a RFI delle integrazioni che, depositate, vennero ritenute nuovamente carenti per aspetti legati non solo all’area SIC. Intanto, con decreto legge 16 luglio 2020 n. 76 convertito in legge 11 settembre 2020 n. 120 il governo Conte bis stabiliva che gli interventi infrastrutturali caratterizzati da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa li individuava Palazzo Chigi e il Ministero delle Infrastrutture (MIT) attraverso un DPCM.
Con nota del 20.01.2021, sempre l’ex Presidente Conte, inoltrava al Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, per l’acquisizione del parere delle competenti commissioni parlamentari, il nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri corredato da relazione illustrativa, concernente l’individuazione degli interventi infrastrutturali inseriti nell’elenco allegato allo schema di decreto ai sensi dell’art. 4 comma 1 del decreto legge 18 Aprile 2019 n. 32 convertito con modificazioni dalla legge 14 giugno 2019 n. 55. Sul predetto elenco veniva sentito il Ministero dell’Economia e delle finanze.
Al predetto schema di decreto veniva allegato l’elenco dei commissari straordinari individuati per ciascuna opera. Per il “Completamento raddoppio Pescara– Bari” veniva nominato commissario straordinario, il dott. Roberto PAGONE Responsabile area Sud direzione investimenti di RFI. Lo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri redatto ai sensi dell’art. 4 comma 1 del d.l. n. 32 del 2019 convertito con modificazioni dalla legge 14.06.2019 n. 55 inoltre così recitava: “Visto in particolare il comma 1 del citato articolo 4 del predetto decreto legge n. 32 del 2019 secondo cui: ….b) in relazione agli interventi strutturali di rilevanza esclusivamente regionale o locale, i decreti di cui allo stesso comma 1 sono adottati, ai soli fini della loro individuazione, previa intesa con il presidente della regione interessata”.
La rappresentazione del susseguirsi dei fatti che coinvolgono la città di Temoli nel progetto inerente il raddoppio ferroviario, è dirimente per comprendere il nostro argomentare.Non v’è chi non veda il sovrapporsi di azioni che ineriscono la stessa vicenda. Mentre una Commissione è in fase di valutazione del progetto, lo stesso viene commissariato con nomina quale commissario straordinario proprio di un dirigente RFI ossia del soggetto proponente il progetto.
Ma non è tutto.La realizzazione del progetto, non può prescindere dalla soluzione delle problematiche che ineriscono la città di Termoli e che per quanto riguarda il centro cittadino si concretizzano anche nell’impatto ambientale, acustico, urbano.La stazione ferroviaria di Termoli, dalla quale passano i treni merce e passeggeri e dalla quale continueranno a passare una volta realizzato il progetto del raddoppio ferroviario è ubicata proprio nel centro di Termoli dove insistono palazzi, attività commerciali, scuole, chiese, attività professionali, assicurative, bancarie, fulcro cittadino per ogni tipo di interesse e manifestazione.
Le barriere non possono essere considerate l’unica soluzione. Chilometri di barriere impattanti per materiali ed altezza in una città turistica, con un porto e una progettualità rivolta alla valorizzazione della filiera ittica, al potenziamento delle proprie risorse naturali, allo sviluppo delle attività locali anche di carattere artigianale.
Termoli bandiera blu per tanti anni, appena designata “La città per il verde 2020”, Termoli con i suoi trabucchi, il suo mare, le sue ricchezze gastronomiche e culinarie, è questa la Termoli di cui parliamo e che intendiamo tutelare.Le osservazioni depositate dai comitati, dal Comune di Termoli, dalla Regione, ma anche da semplici cittadini, in tutti questi anni, dovrebbero far comprendere quanto sentito sia il problema e quanto lo stesso sia reale e concreto.Come sempre, saremo dalla pare dei cittadini e del nostro paese.
Per questo, abbiamo indirizzato una missiva al Presidente del Consiglio, Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, al ministro della Transizione ecologica, al Commissario Straordinario ex art. 9 del d.l. 76/2020, al Presidente della Regione Molise, al Sindaco di Termoli chiedendo con forza di conoscere qual è la soluzione prospettata e quale quella che sarà realizzata per consentire alla città di Termoli di continuare ad essere una città turistica polo attrattivo del Meridione nel rispetto della salute, dell’ambiente, del decoro e del benessere generale dei propri abitanti.
Chiediamo che la soluzione sia concordata con i cittadini che vivono la città, con i comitati che hanno lottato e studiato passo dopo passo, dal 2003 ad oggi, ogni possibile prospettazione.
Chiediamo che non sia un atto di imperio a decidere le sorti di una intera cittadina ma una soluzione concordata per il bene del paese.Prendiamo le distanze da chi ritiene che il problema non riguardi Termoli.Prima di essere portavoce comunali siamo cittadini che amano il loro paese.Crediamo nella politica propositiva e risolutiva che tenga conto degli interessi della comunità. Con coerenza porteremo avanti le nostre idee in ossequio al mandato ricevuto.
Gruppo Movimento 5 Stelle al Comune di Termoli