Vuoi per trascorrere un’ora di svago, vuoi per dedicare un po’ di tempo libero al benessere del proprio corpo, ormai per molti campobassani, giovani e meno giovani, il giro di “via Ferrazzano” è un appuntamento imprescindibile. Il percorso è rappresentato da un discreto marciapiede in mattoncini che da viale Principe di Piemonte si allunga fino al bivio verso il pittoresco borgo da cui partirono gli avi di Robert De Niro, per proseguire dinanzi al cimitero del paese, superare il bivio per Mirabello e poi giù giù, in agro di Campobasso, fino ad arrivare in prossimità di una costruzione abbandonata che molti ricordano col nome di “casa della paura”. Sono diversi chilometri da percorrere a piedi, in corsa o in bicicletta, ognuno a suo piacimento, lontano dal traffico intenso e immersi nel verde. Ma agli occhi di chi abitualmente frequenta questa strada non sfugge un particolare. Il tratto gestito dal Comune di Ferrazzano è ben curato. Di recente sono stati introdotti i lampioni a led che consentono un notevole risparmio energetico, nuove piante hanno sostituito quelle più vecchie e malandate, la manutenzione, con decespugliatori e quant’altro, risulta costante, ed anche il manto stradale destinato alle macchine è ben asfaltato. Di contro, la restante parte e non più breve, che rientra nel circondario di Campobasso, offre uno scenario poco dignitoso. Rami spezzati penzoloni sulla carreggiata, rovi, siepi incolte, fondo stradale pieno di buche, mettono a rischio le persone e deturpano un paesaggio che andrebbe oltremodo valorizzato. Un appello dunque all’amministrazione del capoluogo affinché possa porre rimedio per quanto di sua competenza e, perché no, anche un invito ai cittadini. Diamoci appuntamento per un weekend e, armati di guantoni e buona volontà, ripuliamo il percorso. Se l’esperimento riuscisse si potrebbe ripetere su tante altre aree semi-cittadine. Una “Campobasso green” è l’auspicio di tutti.
Rossella Salvatorelli
Quella passeggiata green tra Campobasso e Ferrazzano, bella a metà
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