“Quella a cui stiamo assistendo è una vera guerra tra poveri – dice Andrea Di Lucente -. La notizia della chiusura del punto nascite di Termoli mostra in tutta la sua drammaticità quello che sta succedendo alla sanità molisana e al Molise in generale. Chiudono Termoli e c’è qualcuno che si chiede come mai non facciano lo stesso anche con Isernia. Ma questa è una vera lotta per le briciole. Noi, invece, dovremmo puntare ad un piano complessivo, a tutelare tutto quello che può essere salvabile”.
Interviene così il consigliere regionale dei Popolari per l’Italia sulla questione della chiusura del punto nascita presso l’ospedale San Timoteo di Termoli.
“La politica romana, l’assenza di informazioni e controllo dei cittadini stanno finendo per mettere contro i territori. Salvare Isernia non significa affossare Termoli o viceversa. Quello che chiedo è che venga definita una volta per tutte la situazione cercando di capire cosa sia possibile salvare e lottare per salvaguardare quanto più possibile. Eppure dai commissari non otteniamo che silenzio, le scelte vengono comunicate a cose fatte senza che vi sia un confronto. E, ciliegina sulla torta, si finisce anche per aizzare l’uno contro l’altro i territori della regione. Si tratta di una politica dell’odio dalla quale dovremmo tirarci fuori attraverso scelte serie e collaborando. Invece da parte dei commissari troviamo un muro, da parte della delegazione parlamentare non c’è mai una sponda politica che sostenga il Molise e i consiglieri regionali grillini (stessa appartenenza politica del ministro alla Salute) addirittura plaudono a questo scempio”.