Il consigliere regionale delegato alla ricostruzione e alla Protezione Civile, Salvatore Ciocca, non perde occasione per replicare scompostamente a chi, ormai ogni giorno, chiede conto del suo fallimentare operato: dall’Associazione Costruttori Edili del Molise ai precari della Protezione Civile, dai sindaci dei comuni del cratere alle popolazioni che ancora oggi vivono nei moduli provvisori, fino alla odierna replica nei confronti dell’ex governatore del Molise, Michele Iorio. Il ‘consigliere-replicatutti’ cerca di nascondere il suo evidente fallimento, facendo riferimento a inchieste giudiziarie che non lo riguardano e che non attingono minimamente ai suoi compiti e alle sue responsabilità politiche. In aggiunta, il consigliere Ciocca continua a riempirsi la bocca di Apq sottoscritti omettendo intenzionalmente che si è giunti a questo importante traguardo esclusivamente grazie all’eccellente lavoro svolto con professionalità e serietà dai 218 lavoratori e lavoratrici impegnati fino a pochi mesi fa nelle attività di supporto tecnico-amministrative alla ricostruzione post-sisma. L’intento, per nulla velato, del consigliere ‘comunista’ Ciocca è quello di creare irrazionalmente discriminazione tra gli operatori della Protezione Civile: spieghi lo stesso Ciocca perché, dalla scadenza dei contratti degli oltre 100 professionisti del sisma, non è stato capace di trovare una soluzione adeguata alla riassunzione dell’intero personale. In che modo il consigliere Ciocca ha impiegato questi otto mesi, oltre a diffondere ridondanti e propagandistici comunicati stampa? E come sono stati impiegati gli oltre 700 mila euro destinati all’assistenza tecnica, cui fanno riferimento anche l’ex governatore Iorio e i sindacati confederali? Invece di accanirsi con veemenza contro i precari della Protezione Civile risponda piuttosto alle domande che quotidianamente, da più parti, gli vengono poste: 1) perché continua a negare che l’Agenzia regionale di Protezione Civile è stata, di fatto, smantellata in soli venti mesi? 2) Perché ostinatamente continua a far riferimento all’inchiesta giudiziaria in corso solo e soltanto quando c’è da decidere sul futuro dei 118 professionisti ingiustamente licenziati e legalmente assunti? 3) Sa, piuttosto, il comunista Ciocca cosa significhi vivere con 700 euro al mese avendo famiglie a carico da sfamare? Invece di alimentare ulteriori polemiche destinate solo a creare tensione sociali tra poveri, prenda atto una volta per tutte del suo evidente e tangibile fallimento e si dimetta.
Davide Vitello Portavoce Precari Protezione Civile del Molise