Lunedì prossimo è stata convocata una riunione in Prefettura a Campobasso sulla questione degli ex lavoratori della Protezione Civile. L’iniziativa del Sig. Prefetto é lodevole e in buona fede, ma io non parteciperò, dal momento che la mia posizione l’ho già espressa in un precedente incontro, sempre in Prefettura. Frattura e Ciocca sono i responsabili del dramma di 218 persone che avevano vinto una selezione per prestare la loro opera per tre anni nella ricostruzione post sisma. Nella legge istitutiva dell’ Agenzia Regionale per la Protezione Civile erano accantonati i fondi per i loro compensi, fondi facenti parte dei 265 milioni di euro della delibera CIPE del 2011.
Con furia vendicativa contro tutto ciò che considerano retaggio della precedente legislatura, hanno deciso di chiudere il rapporto di lavoro dopo appena un anno, avventurandosi persino a parlare di una nuova selezione, con motivazioni ridicole e ingiustificabili (salvo poi fare una ingloriosa marcia indietro). Si tratta di ben 218 persone, la maggior parte con famiglia a carico, con spese e mutui da dover pagare; 218 persone che da un giorno all’altro si sono ritrovate nella più profonda disperazione. Io sono al loro fianco, disponibile per qualsiasi iniziativa vogliano assumere contro questo comportamento illegittimo e illegale. E non ho nessuna intenzione di farmi coinvolgere da Frattura e Ciocca in responsabilità che sono soltanto loro, in una situazione che loro hanno creato. Per queste motivazioni, scusandomi con il Sig. Prefetto, non parteciperò a nessuna riunione e a nessun tavolo, finché non sarà ripristinato lo stato di diritto in questa vicenda.