Sulla vertenza dei precari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile leggo e ascolto troppe inesattezze proferite, tra l’altro, da chi – pur essendo unico responsabile della situazione – dal proprio “buen retiro” in quel di Isernia si sente in dovere di impartire persino lezioni di buona (?) amministrazione. Ancora sale in cattedra l’ex presidente Iorio: offre soluzioni, individua percorsi e si lascia andare a stantie e sempre uguali citazioni manzoniane per definire “azzeccagarbugli” gli esponenti della maggioranza regionale che, dopo 12 anni, lo hanno sonoramente battuto alle elezioni del febbraio scorso.
Ma Iorio chi…?
Si tratta per caso dello stesso Iorio che è fuori dalla massima assise regionale per essere stato condannato in primo grado per le acclarate raccomandazioni familiari “pagate” con i soldi pubblici? Si tratta dello stesso Iorio che ha portato la sanità al fallimento, che ha “inventato” un reparto ad hoc per il fratello chirurgo, che ha “riportato” a casa – dopo qualche ora di lavoro fuori regione – l’altro pargoletto della famiglia? Si tratta dello stesso Iorio che ha accumulato la doppia indennità per mesi e mesi? Si tratta per caso dello stesso Iorio che ci ha condannato al fallimento, che ha provveduto in dodici anni ad iniettare denaro pubblico in aziende decotte di cui oggi questo Governo si sta occupando non senza evidenti difficoltà? Si tratta dello stesso Iorio che ha dato il suo assenso agli appalti milionari della Molise Acque, per i quali l’azienda è stata condannata al pagamento di 2 milioni di ammenda (naturalmente soldi dei contribuenti)? Si tratta dello stesso Iorio che ha consentito l’acquisto del famigerato Termoli Jet, procedura avvenuta senza alcuna evidenza pubblica e costata 8 milioni di euro? Si tratta dello stesso Iorio che in dodici anni ha permesso che la ricostruzione si attestasse al 38% nei comuni del cratere e ad un percentuale ancora peggiore nei centri extracratere sismico nonostante la somma miliardaria gestita in allegria? Si tratta dello stesso Iorio che risulta ancora indagato, come lui stesso ha ammesso? Si tratta dello stesso Iorio che ha ideato e portato in aula, il 30 aprile del 2012, la legge istitutiva dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, costata in un solo anno di vita circa 5 milioni di euro? Si tratta dello stesso Iorio che ha consentito la pubblicazione del bando, in piena campagna elettorale, per il concorsone finito all’attenzione della Magistratura? Potrei continuare all’infinito, perché di “magagne” ce ne sono a bizzeffe. Reputo però congruo riportare alcuni dati che sconfessano le sue affermazioni deliranti, tipiche di chi avverte la perdita di quel “potere” sul quale ha costruito le sue ed altrui fortune.Le criticità che abbiamo rivenuto in questi mesi sono state tante, tutte certificate nel Bilancio 2012 dell’Arpc che purtroppo ha evidenziato errori macroscopici. Non dimentichiamo che la stessa Agenzia ha operato senza il controllo dovuto del Collegio dei Revisori dei Conti per 12 mesi!!!Sarà appena il caso di rammentare al consigliere regionale attualmente sospeso a causa di una condanna comminata in primo grado che le voci riportate nel Bilancio dell’Agenzia non trovano corrispondenza nello stesso: si prevedevano residui attivi, cioè crediti ufficiali, per 346 milioni di euro (la somma derivante dalla delibera Cipe). In realtà, e questo il consigliere Iorio dovrebbe saperlo ma evita naturalmente di spiegarlo nelle sue filippiche, tale cifra è ipotetica e prende corpo solo con la sottoscrizione degli Accordi di Programma che rendono effettivamente spendibili le somme (e gli Apq sono stati preparati e firmati grazie a questo Governo regionale e non prima!). Grazie alle alchimie del “nostro”, l’Agenzia ha supposto di poter utilizzare il 4% di tale somma per la remunerazione del personale (azioni di sistema): in realtà nella delibera Cipe numero 62, tali azioni di sistema non erano previste né tantomeno la percentuale del 4% è citata. Ricordo allo smemorato consigliere che la percentuale che il Governo avrebbe voluto disporre per il personale tecnico era stata fissata al 2% e che grazie alle pressioni dell’attuale Esecutivo regionale si è potuto strappare il 3%.In sostanza – ed ecco l’ennesimo gioco di prestigio del mago in esilio – l’ipotesi di poter disporre di tale cifra è stata del tutto arbitraria!Il gran parlare di queste ore, sia di chi non conosce la situazione sia di chi ne è il diretto responsabile, appare francamente fuori da ogni logica. E il voler insistere pervicacemente nell’atteggiamento illusorio nei confronti dei precari dell’Arpc è diabolico.Per la prima volta nella storia del Molise, tutti i parlamentari eletti in regione sono parte del Governo nazionale. Perché i nostri rappresentanti, compreso il sottosegretario De Camillis, non intendono agire affinché le risorse destinate alla ricostruzione (e non solo quelle destinate al personale…) vengano aumentate? La partecipazione alle riunioni istituzionali con il solo obiettivo di incidere esclusivamente sulla percentuale destinata al pagamento del personale tecnico significa, di fatto, non avere ben chiaro quello che non si è fatto in dodici anni. Significa sottrarre risorse al completamento di un percorso che è durato fin troppo ed ha avuto effetti devastanti sia sulle persone che vivono ancora la precarietà di vita cominciata il 31 ottobre del 2002, sia sulle aziende, sia sulle Amministrazioni comunali. Il tempo delle parole in libertà, delle soluzioni fantasiose e di impatto mediatico non tiene conto della vita di migliaia di persone, alle quali – con questi metodi – qualcuno ha sottratto davvero il futuro. Quel qualcuno che oggi sale in cattedra e dispensa lezioni.
Salvatore Ciocca