Lo smaltimento di biomassa da residui agricoli e forestali genera anno dopo anno una serie di problematiche ambientali ed ecologiche, spesso legate alle procedure di incenerimento con conseguente immissione nell’atmosfera di cospicue quantità di CO2 (Anidride carbonica) ed al loro abbandono in superficie.
Negli ultimi anni, il crescente senso di responsabilità verso l’ambiente ha spinto e reso ancor più necessaria la ricerca di nuove tecniche per il riutilizzo delle biomasse agricole. La trasformazione di rifiuti organici in ammendanti – cioè di qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, minerale od organica, capace di modificare e migliorare le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e meccaniche di un terreno – come il biochar, rappresenta una pratica ecologicamente sostenibile che oltre a permettere il recupero di un’importante fonte energetica, il miglioramento della qualità e della fertilità del suolo, favorisce il sequestro di carbonio e la riduzione delle emissioni di gas serra. La convenzione internazionale contro la desertificazione, “United Nations Convention to Combat Desertification” (UNCCD) – incentiva particolarmente l’utilizzo del biochar nelle nuove politiche per far fronte al cambiamento climatico. La “United Nations Framework Convention on Climate Change” (UNFCCC) ha accolto l’inserimento del biochar nella sezione “Enhanced Action on Mitigation” come nuova tecnologia per la mitigazione climatica. Il processo di produzione del biochar prevede la trasformazione e la riconversione dei sottoprodotti/residui agricoli e forestali evitando la loro combustione o il loro abbandono nell’ambiente; ed inoltre il biochar è in grado di fissare il carbonio nel suolo riducendo la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera.
Il ProSEEAA, Progetto pilota per la Sostenibilità Ecologica ed Economica delle Aziende Agrarie: la filiera del biochar, finanziato dalla Regione Molise nell’ambito del PSR Molise 2007/2013, è un progetto innovativo a livello regionale per la definizione di soluzioni di recupero degli scarti agro-zootecnici mediante la trasformazione in biochar ed il suo impiego a livello aziendale. L’obiettivo è stato quello di valutare le potenzialità di produzione e utilizzo del biochar in una filiera aziendale sostenibile volta alla riduzione delle emissioni di GHG (gas ad effetto serra), e al miglioramento delle proprietà chimico-fisiche degli terreni di coltura. I risultati conclusivi della sperimentazione del progetto, le esperienze di ricerca scientifica a livello nazionale e lo stato dell’arte della certificazione del biochar in Italia e in Europa, saranno presentati e illustrati dai ricercatori dell’UniMol, nel corso del workshop organizzato presso il Dipartimento di Bioscienze e Territorio, in collaborazione con l’azienda vitivinicola Campi Valerio (Monteroduni).
Interverranno il Prorettore vicario e alla ricerca dell’Ateneo prof. Marco Marchetti, l’Assessore regionale alle politiche agricole e agroalimentari, tutela dell’ambiente, avv. Vittorino Facciolla, ricercatori e docenti esperti sulle tematiche del biochar del CNR-IBIMET di Firenze, dell’Università di Bolzano e dell’Università dell’Insubria e il titolare dell’azienda vitivinicola Campi Valerio, dott. Antonio Valerio. I dettagli del progetto sono consultabili sul sito: http://www.biochar-molise-proseeaa.it