L’ Organizzazione di categoria Confimpresa Molise, con la presente, intende portare all’attenzione delle SS.LL. la problematica “iscrizione al Crif” al fine di pervenire – dopo ulteriore approfondimento e necessario convincimento individuale e/o cumulativo – alla formulazione di una proposta di intervento, da parte degli organismi parlamentari di cui si è componenti, mirata a “rivisitazione dello scenario CRIF” per far “ripartire le PMI”, l’occupazione reale e l’economia del Paese.
Premesso che è noto, almeno agli “addetti ai lavori”- ovvero agli operatori delle PMI – che la “Centrale dei Rischi Banca d’Italia“ è, da tempo, ritenuto a tutti gli effetti, come un «biglietto da visita delle imprese». Un biglietto da visita che parla degli affidamenti, delle modalità di loro utilizzo, delle garanzie a presidio, dell’evoluzione nel tempo di tali fattori, della storia creditizia dell’impresa ovvero anche del singolo soggetto “segnalato”. In sostanza si tratta di un sistema informativo voluto da Banca d’Italia per rappresentare l’indebitamento della clientela di banche e intermediari finanziari; un enorme contenitore di dati e informazioni, costantemente aggiornati e rappresentativi delle posizioni intrattenute dal soggetto segnalato con il sistema bancario. Tutto questo con un unico fine: contribuire a migliorare la qualità degli impieghi del sistema creditizio accrescendone la stabilità. Ciò detto e premesso occorre però, rilevare che, nel corso degli anni, la Centrale Rischi ha finito con l’evidenziare “importanti asimmetrie informative” tanto da divenire (secondo il parere di diversi addetti) uno “specchio deformante” che finisce solo con il “restituire alle banche che la consultano un’immagine sfuocata”. E’ oramai inconfutabile il fatto che la Centrale Rischi non solo non è al “riparo da errori” riferiti ai dati (spesso di natura semplice) che “riporta” ma, anche in relazione alla propria complessa normativa, lascia troppo “spazio alla soggettività” delle banche segnalanti: detta soggettività è rilevabile proprio nella “gestione di alcune fra le più importanti e gravi segnalazioni” (le sofferenze, i crediti passati a perdita, i crediti ristrutturati, ecc.). Alla luce di quanto innanzi e tenuto conto che fin qui – in presenza della crisi economica che attanaglia il Paese – gli interventi nel settore sono stati fatti solo a favore delle banche (vedansi finanziamenti ed interventi per trasformazioni delle banche popolari), occorrerebbe procedere con un intervento legislativo mirato a “rivedere il sistema di iscrizione al CRIF” ovvero anche ad una “parziale amnistia” ( almeno per i “reati” meno gravi)al fine di “ridisegnare lo scenario di confronto fra banca ed impresa” nell’ottica di consentire alle PMI che comunque stanno lavorando di non vedere precluso l’accesso al credito per qualche “peccato veniale” commesso in passato. Si rende necessario “aggiornare le informazioni”, magari con una nota integrativa, attraverso la quale la Centrale Rischi possa dare “una interpretazione dinamica ai dati in proprio possesso” e darsi una motivazione ed una spiegazione del perché si sono determinati. In conclusione si rende necessario una “rivisitazione dello scenario CRIF” per far “ripartire le PMI” , l’economia del Paese e la reale occupazione.
Il Presidente Luigi Zappone
Proposta di intervento parlamentare sulla problematica “iscrizione al CRIF” – Centrale rischi
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