La Biodiversità Molisana, le cultivar autoctone e le tecniche di coltivazione: di questo si è parlato alla Di Vito Farm, società agricola ubicata nel territorio di Campomarino (Cb) che produce, oltre a varie tipologie di vini, olio extravergine di oliva (EVO) ottenuto da cultivar autoctone regionali e italiane.
La giornata formativa, rivolta ad imprenditori agricoli della regione, rientra nel progetto AGRISMART, ideato in collaborazione fra Coldiretti Molise, l’Ente di Formazione “Scuola e Lavoro” di Termoli ed Impresa Verde Molise srl, la Società di servizi di Coldiretti Molise, e presentato nell’ambito dell’avviso pubblico PSR 2014-2020 Misura 1. Sottomisura 1.2, Intervento 1.2.1. Il Progetto si compone di Attività “dimostrative” e “informative” a supporto delle aziende agricole che operano in Molise.
L’incontro alla Di Vito Farm, primo di quattro che si terranno entro il mese di novembre in aziende molisane, ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori agricoli della regione che hanno avuto modo di osservare ed apprendere, in maniera sia teorica che pratica, le moderne tecniche di coltivazione applicate all’olivicoltura.
Grande risalto è stato dato alle cultivar autoctone della regione come ad esempio, la “Gentile di Larino”, la “Nera di Colletorto” e l’“Olivastro di Montenero di Bisaccia”, come anche alle tecniche di impianto, ponendo l’accento sul “super intensivo”, un nuovo modello agronomico che consente di ottenere maggiore redditività.
La visita alla Di Vito Farm ha inoltre consentito agli imprenditori di conoscere una realtà imprenditoriale dinamica e moderna che dalla coltivazione delle piante, alla raccolta delle olive e fino alla produzione di olio rappresenta oggi un esempio virtuoso di fare impresa, valorizzando le cultivar locali con una distintività che parla del luogo di produzione e dunque promuove non solo il prodotto ma l’intero territorio.
Un valore aggiunto, quello della distintività, sottolineata anche dal Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, presente all’incontro, che, ricordando anche l’approvazione della Legge di Orientamento nel 2001, fortemente voluta dall’Organizzazione, ha evidenziato il duplice vantaggio che questa ha sortito sia per il produttore che per il consumatore. Infatti, mentre il primo può vendere il suo prodotto ad un prezzo maggiore, rispetto a quello riconosciutogli dalla Gdo, il secondo lo potrà acquistare ad un costo più basso rispetto a quello applicato nei tradizionali canali di vendita, non essendo gravato dai costi aggiuntivi dovuti ai passaggi commerciali intermedi.