Ieri sera ho inteso convocare una riunione pubblica per affrontare il paventato arrivo dei profughi e richiedenti asilo, dei quali si stima la presenza in Campomarino, pari a circa 150/200 unità. A tal riguardo ho avuto modo di constatare la partecipazione popolare che denota, se mai ce ne fosse stato bisogno, come sia sentito il problema. In questo momento dove a mio avviso scorre prima il sentiomento legato alla mia gente e poi alle questioni partitiche e politiche, ho avuto modo di apprezzare anche la disponibilità e la comunione di intenti con la minoranza locale. Parlo della minoranza perché ritengo l’Amministrazione comunale responsabile di una stretegia, nel frangente, profondamente imbarazzante, se non altro dal punto di vista comunicativo. E così insieme ai consiglieri di minoranza Cordisco, Romano e Saburro, ho informato ed ascoltato i miei cittadini. Ne è scaturita una proposta per sottoscrivere un’istanza al prefetto di Campobasso, nella quale si sostiene: criticità nell’eventuale avverarsi di così alti numeri di rifugiati da accogliere, la conferma che Campomarino resta comunque una comunità che sempre accolto nuclei di extracomunitari senza preclusione alcuna in tal senso e che i timori siano addebitali alla vocazione turistica ed alla sicurezza per i residenti. La sottoscrizione del documento prevede la richiesta al prefetto Di Menna di attuare anche su questo bando la proporzionalità tra accolti e residenti, diminuendo così in maniera considerevole la cifra di questi poveri e sfortunati extracomunitari. Inoltre si chiede la possibilità di accogliere solo famiglie, proprio a garanzia dell’accoglienza e dei sani principi di solidarietà.
Difronte alla eventuale decisione del prefetto in grado di precettare i sindaci e a determinare concretezza a quella che ora resta una ipotesi, le frasi del primo cittadino circa l’impossibilità di agire e contrastare questa invasione, non può trovare giustificazione, in quanto Campomarino non può assorbire da sola un terzo degli “sbarchi” destinati al Molise. Per questi motivi, senza clamori e senza forme violente, noi restiamo del parere che ci faremo portatori delle esigenze, delle istanze e delle preoccupazioni della gente, e rivendicheremo al prefetto una rimodulazione nei numeri e nei tempi. A fronte di una miope Amministrazione comunale, proveremo a sensibilizzare un prefetto che tra l’altro conosce il territorio perché è molisano. In ultimo, ringrazio gli organi di informazione perché è anche grazie a loro che le nostre idee e la nostra situazione riesce a diffondersi.
Alessandro Di Labbio
assessore al lavoro – provincia di Campobasso