Non c’è, per me, cosa più buona dell’olio appena franto che mi apre ai ricordi di quanto bambino frequentavo i tre frantoi aperti nel centro storico e quello di Maringelli (il più importante) proprio di fronte all’anfiteatro romano.E, poi, soprattutto il suo profumo di oliva non ancora matura, il suo colore verde intenso che ti riporta al “Verde Molise” e il suo sapore unico: nel bicchiere d’assaggio, sul pane, il riso, la pasta, i legumi, in particolare i fagioli di Acquaviva e i ceci del mio amico Andrea Albino sul monte della “Guarenza”, il punto più alto di Larino. Ancora più de “il Monte” dov’è la Casa del Vento che, con i suoi 611 olivi, per oltre il 90% della varietà “Gentile di Larino”, dà vita a L’Olio di Flora.La raccolta anticipata, con i frantoi aperti già negli ultimi giorni di novembre (una settimana prima del solito), racconta un’annata difficile anche qui nel Molise a causa della stagione contrassegnata da un luglio piovoso e da un settembre molto caldo. In calo pesante di produzione che inciderà molto sul prezzo dell’olio in considerazione di una situazione che riguarda tutte le ragioni olivicole e, soprattutto, la produzione mondiale di olio extravergine di oliva con una perdita stimata intorno al 20%.Le olive cattive colpite dalla mosca perché non trattate o trattate male, sono cadute e quel poco rimaste stanno dando un olio di buona qualità, come quello che ho appena assaggiato. La bontà, in considerazione del fatto che da essa dipende il gusto di un piatto e, prim’ancora, la salute di chi lo consuma abitualmente, è fondamentale per un olio extravergine di oliva che deve molto della sua preziosità proprio al buon rapporto con la salute. (Pasquale Di Lena)
Primolio 2014, poco ma buono
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