L’IRCCS Neuromed è al secondo posto in Italia tra le strutture in cui curarsi per l’ictus cerebrale, in particolare per la sicurezza delle terapie. È il dato ufficiale che emerge dalle analisi condotte sulle strutture sanitarie italiane di rilevanza nazionale dall’Agenas e dal Ministero della Salute, da cui risulta che Neuromed non solo si colloca al secondo posto ma fa registrare un indice tre volte migliore di quello medio nazionale.La sicurezza è un parametro importante, che si basa sul numero dei pazienti che vengono nuovamente ricoverati in ospedale entro trenta giorni dal loro primo ricovero. Più basso è questo numero, più alta è stata, evidentemente, la sicurezza delle cure ricevute la prima volta. Se si pensa che ogni anno in Italia vengono colpite da ictus quasi duecentomila persone, di cui ben il venti per cento a causa di una ricaduta, è facile capire quanto alto sia il rischio di tornare in ospedale anche dopo esserne stati dimessi.
E questo rischio si corre, in genere, proprio entro il primo mese.“Si tratta di un risultato estremamente positivo per la nostra struttura – dice Edoardo Romoli, direttore sanitario dell’Istituto, professionista umbro già manager di importanti strutture sanitarie e di Asl – che tutto sommato qui al Neuromed, senza falsa modestia, ci aspettavamo. Questi dati confermano infatti il nostro impegno costante nel garantire ai pazienti colpiti da ictus le migliori cure e la migliore assistenza possibili. E l’alta qualità del servizio che offriamo ai cittadini è un valore aggiunto molto importante per la nostra Regione. Voglio ricordare che Neuromed è stato incaricato dal Ministero della Salute di realizzare un Registro regionale degli ictus, che permetterà di avere un quadro ancora più preciso e costantemente aggiornato della situazione di questa importante patologia in Molise”.
Al direttore dell’Istituto Edoardo Romoli vengno fatte delle domande specifiche:
Quali sono, secondo lei, i plus che hanno consentito all’IRCCS Neuromed di conquistare questo primato?
Fin dal momento del ricovero di un paziente colpito da ictus, presso la Stroke Unit di Neuromed si opera su più profili: quello dell’intervento immediato ed intensivo (con professionisti esperti presenti h 24 e dotazioni tecnologiche sofisticate come TC, RM, angioTC, angioRM, RM funzionale) – per fare una diagnosi precisa e rapida ed una terapia adeguata a superare al più presto la fase critica – e quello della riabilitazione e profilassi secondaria finalizzata a scongiurare il pericolo di eventi successivi. Il paziente, quindi, viene accompagnato in un percorso, per così dire, “integrato”, dove all’intervento terapeutico – in cui possono essere coinvolte strutture complesse ad elevato livello di specializzazione, funzionalmente collegate tra loro, tutte interne alla struttura e con competenze diagnostiche e/o terapeutiche diverse come neuroradiologia, neurochirurgia, chirurgia vascolare, interventistica endovascolare – si affiancano la riabilitazione precoce e gli interventi di profilassi secondaria con una sorta di training “comportamentale”, che coinvolge anche i familiari. Anche dopo la dimissione, quindi, i pazienti continuano a essere seguiti, a livello ambulatoriale, non solo dai medici intervenuti nella fase acuta ma anche da team multidisciplinari costituiti da professionisti provenienti dalle varie discipline che caratterizzano l’Istituto.
Perché questo primato è così importante per i pazienti?
I risultati ottenuti presso Neuromed assumono un’importanza enorme se si considerano l’altissima incidenza dell’ictus e l’elevato rischio di “ricaduta”, specialmente entro i primi trenta giorni. Basti pensare che in Italia sono colpite da ictus 600 persone al giorno (25 ogni ora!), cioè circa duecentomila all’anno (addirittura 15 milioni in tutto il mondo). Oltre a essere la prima causa di invalidità, l’ictus è un vero e proprio “big killer”, come lo hanno definito, considerato che a livello mondiale i casi di esito infausto sono più numerosi di quelli di Aids, Tbc e malaria messi insieme!
Qual è l’eccezionalità di questo risultato?
Per il trattamento dell’ictus Neuromed si colloca ai primi posti tra le strutture di eccellenza dell’intero territorio nazionale ed ha il primato in tutto il Centrosud. Al rischio di nuovo ricovero entro trenta giorni dalla prima dimissione è stato assegnato un indice, che mediamente in Italia è pari a 10,29 mentre nella nostra Stroke Unit si riduce a circa un terzo (3,64). Questi dati, per cui l’Istituto viene classificato come secondo a livello nazionale, riferiti all’ultimo anno (2012), sono il risultato di una rilevazione condotta dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari e dal Ministero della Salute. L’eccezionalità del risultato è tutta scritta nei numeri, che parlano – per così dire – da soli.