Nella suggestiva cornice della Chiesa Cattedrale di Campobasso, martedì 28 ottobre 2014, si è svolto il convegno “Prevenzione e nuove possibilità di cura per i tumori”. Il Parroco, don Michele TARTAGLIA, ha accolto le numerose persone presenti in sala, evidenziando che la nutrita partecipazione all’evento è segno di una comunità sensibile ai temi affrontati; ha poi ringraziato la Fondazione per aver promosso l’evento, rimarcando l’importanza di favorire occasioni di incontro e formazione sul territorio. E’ intervenuto anche il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso, dottor Gennaro BARONE, che, citando il Codice Deontologico, ha ricordato come la promozione di iniziative di prevenzione e di tutela della salute rientri nei doveri della professione medica.
Ha introdotto i lavori l’Ing. Enrico ZAMPEDRI, Direttore Generale della Fondazione “Giovanni Paolo II”, che dopo aver ringraziato il Parroco e l’intera Comunità per l’accoglienza, ha comunicato che questo incontro sarà il primo di una serie di appuntamenti organizzati nelle Parrocchie delle Diocesi Molisane con l’obiettivo di “promuovere una cultura della salute ispirata ai valori cristiani”. Il Professor Alessio MORGANTI, Direttore dell’Unità di Radioterapia, ha affrontato gli aspetti propriamente scientifici dell’incontro. Dopo aver illustrato, con dati e riferimenti alle esperienze cliniche, i progressi della scienza medica in campo oncologico, ha rimarcato il valore insostituibile del “sollievo” inteso non come negazione definitiva del dolore fisico, ma piuttosto come sostegno sollecito ed amorevole, psicologico e spirituale al malato. Lo scopo principale della “terapia del sollievo” è quello di limitare la sofferenza e migliorare la qualità di vita. E’ importante il contributo di figure professionali e discipline diverse ma tra loro interconnesse: medicina del dolore e palliativa, assistenza infermieristica, assistenza psicologica, supporto spirituale. L’approccio multidisciplinare è una condizione imprescindibile proprio per la complessità della domanda di cura di questi pazienti e l’integrazione tra le varie figure professionali diventa il perno centrale dell’assistenza.