Presentato a Riccia lo studio Epd (Esercizio per la prevenzione della demenza)

Lo studio Epd (Esercizio per la prevenzione della demenza) è stato presentato lunedì 3 ottobre a Riccia. Il comune in provincia di Campobasso è stato il primo a sposare l’iniziativa voluta dall’Università degli Studi del Molise, dal Cus e dal Ce.R.M.I. Ad aprire i lavori è stato il sindaco del centro fortorino, Micaela Fanelli. “E’ un’occasione importante che l’Università degli Studi del Molise e il Ce.R.M.I. offrono alla nostra comunità – ha spiegato la Fanelli – e noi ci impegneremo al massimo con la speranza di riuscire ad avere un buon numero di adesioni. Siamo convinti che questo progetto potrà tornare utilissimo alla nostra comunità. Riccia, insieme a Larino e Casacalenda è il primo tra i comuni più piccoli ad aver aderito al progetto Epd e mi piacerebbe che fosse anche il primo a partire in maniera ufficiale. Ringrazio chi sta lavorando al fine di far aderire quante più persone possibili a questa iniziativa che è per un comune piccolo come il nostro, un’occasione grande da dover sfruttare nel migliore dei modi. Ringrazio l’Università e il Ce.R.M.I. per averci scelto e sono convinta che l’attività di prevenzione aiuta a vivere meglio”. Il professore Germano Guerra, ha sottolineato l’importanza del progetto: “E’ partito dall’Università e ha trovato la sua veste applicativa nel Cus – ha spiegato nel suo intervento il docente – dove si svolge ormai da tanti anni. L’idea di estenderlo anche ad altre comunità ricettive della regione è risultata vincente. Ringraziamo il comune di Riccia per aver aderito all’iniziativa e ci auguriamo che la popolazione possa essere presente e partecipe al nostro progetto in grande numero”.
Il professore Alfonso Di Costanzo, direttore del Ce.R.M.I. ha ribadito nel suo intervento la grande riuscita dello studio Epd e la sua crescita esponenziale dal 2010 a oggi. “Quando abbiamo dato il via a questo progetto – spiega – avevamo un numero esiguo di persone, con il passare del tempo, però, siamo arrivati ad avere circa 1200 persone. Tra le malattie degenerative l’Alzheimer, è la più diffusa e difficile da debellare. Ad oggi non esiste una terapia efficace nei confronti di questa malattia che, per il progressivo invecchiamento della popolazione, è destinata ad aumentare in maniera esponenziale. Proprio per questo nasce lo studio Epd il cui obiettivo originario era quello di verificare se l’esercizio fisico era in grado di prevenire o almeno ritardare il decadimento cognitivo in soggetti a rischio. Questo era l’obiettivo iniziale del progetto, al quale nel tempo si sono aggiunti altri scopi come ad esempio verificare se l’attività fisica è in grado di ritardare e prevenire altre malattie degenerative come il morbo di parkinson che è la seconda malattia più frequente”. Il convegno si è concluso con un dibattito che ha coinvolto i presenti in sala, a conferma di quanto l’iniziativa ha attirato l’interesse della popolazione riccese.

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