Precari della Protezione Civile, Di Sandro: piena solidarietà ai lavoratori interessati vittime della solita propaganda politica fine a se stessa

Termina oggi il contratto di lavoro per 97 precari della protezione civile del Molise impegnati nella ricostruzione post – sima. L’ultima, in ordine di tempo, delle operazioni di “sfoltimento” ai danni della protezione civile regionale se si considerano gli innumerevoli contratti scaduti e non rinnovati nonché l’irrisolta questione degli 84 vincitori di concorso che da ormai due anni hanno una posizione sospesa nei confronti della Regione senza né stipendio né ammortizzatori sociali.
In questo quadro l’annuncio di una nuova selezione pubblica di personale viene così commentato dal Portavoce Regionale di FDI-AN Filoteo Di Sandro. “La Protezione Civile Regionale è stata per anni il fiore all’occhiello della nostra Regione; un servizio organico e ben funzionante in grado di garantire sicurezza e protezione ai nostri concittadini in caso di necessità o anche solo per servizio di prevenzione. Da qualche tempo le cose stanno andando diversamente ed a farne le spese sono stati sia i molisani – in termini di servizio carente – sia i dipendenti – parliamo di personale qualificato che da anni presta servizio nel settore.
L’ultima novità, la messa alla porta di ben 97 unità di personale impegnato nella ricostruzione post sisma, assieme all’irrisolta questione degli 84 vincitori di concorso che da due anni aspettano senza stipendio di conoscere la propria sorte, appaiono surreali di fronte all’annuncio di un’imminente concorso per la selezione di nuovo personale.
Si commenta da se la scelta di produrre un annuncio siffatto proprio mentre si mandano a casa persone impiegate da più di dieci anni a servizio della regione né si forniscono risposte a persone che hanno sostenuto una selezione pubblica e da due anni sono senza stipendio e senza ammortizzatori sociali.
Esprimo quindi la piena solidarietà ai lavoratori interessati vittime della solita propaganda politica fine a se stessa e formulo un invito all’attuale governo regionale perché si salvaguardino quelle professionalità che tanto hanno offerto al lustro della nostra regione e che non possono essere liquidate per uno spoil system di bassa leva. Prima di cercare all’esterno dovrebbero esaurirsi le risorse già interne, recuperare e tutelare i vincitori mai ammessi a lavoro e non cedere all’annuncite di nuovi famigerati incarichi strappati a padri e madri di famiglia che si ritrovano, dopo anni, in mezzo alla strada. Mi aspetto che in una situazione occupazionale drammatica come quella che gli indicatori descrivono per la nostra regione si pongano in essere azioni volte a tutelare, non a distruggere, quel poco che resta”.

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