E’ prevista per venerdì prossimo, 14 novembre, alle ore 11.30 presso la Prefettura di Campobasso, la riunione di insediamento della Commissione tecnica prefettizia per la verifica ambientale dell’area di Capoiaccio, Cercemaggiore.La riunione della Commissione, che è stata convocata da S.E il Prefetto di Campobasso, il dottor Francescopaolo Di Menna, rappresenta il primo concreto step verso la reale comprensione del fenomeno che si è manifestato – con la certezza del riscontro scientifico – nell’area oggetto dei sopralluoghi dell’Arpa prima e dell’Ispra successivamente.Un anno fa, esattamente il 14 novembre 2013, la Terza Commissione consiliare ha affrontato in sede istituzionale la vicenda del presunto (allora era tale) inquinamento ambientale dell’area di Capoiaccio, in agro di Cercemaggiore, dove fino al 1986/87 erano rimasti in funzione gli impianti estrattivi della Montedison (diventata successivamente Selm Spa).
In questi 12 mesi, dopo aver interessato dapprima il prefetto Gabrielli, capo dipartimento della Protezione Civile, l’allora ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e la nostra Agenzia regionale per la Protezione Ambientale, si è avuta contezza di dati che rappresentano una forte preoccupazione per i cittadini di una vasta area, densamente popolata.Sono stati riscontrati, come è noto, livelli di radioattività superiori di dieci volte il fondo naturale del terreno e tracce di benzene e diclorometano rinvenute in quantità sopra i limiti stabiliti dal T.U. Ambiente soprattutto nelle zone limitrofe alle vasche e al fosso vernile.Acclarati questi dati, si è riscontrata quindi la competenza del Ministero dell’Ambiente e si è formalizzata la necessità di compiere altre e più approfondite indagini che hanno coinvolto l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, quale competente interlocutore istituzionale relativamente al caso di specie.
L’attivazione della Commissione tecnica prefettizia, della quale fanno parte, oltre a S.E. il Prefetto Di Menna, il dottore geologo Roberto Pizzi (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile – Ufficio rischi idrogeologici e Antropici), la dottoressa Eleonora Beccaloni (Istituto superiore di Sanità), l’ingegnere Luciano Bologna (Ispra, Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale), la Regione Molise, l’Arpa, l’Arpc, il Comune di Cercemaggiore e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, rappresenta – come è evidente – un ulteriore e importante passo verso la conoscenza della verità sull’area degli ex pozzi petroliferi di Capoiaccio.