Le indiscrezioni riportate nelle ultime settimane da alcuni organi di stampa circa un possibile slittamento della seconda tranche della privatizzazione del capitale di Poste Italiane descrivono una situazione di incertezza e preoccupazione circa il futuro dell’Azienda inaccettabile per il Sindacato e per i lavoratori che esso rappresenta.
L’SLP Cisl – riferisce il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – chiede con forza al Governo di fare chiarezza sulle sue reali intenzioni circa il futuro della più grande azienda del Paese e di accantonare il progetto di ulteriore privatizzazione.
La mobilitazione sindacale di questi ultimi tre mesi ha dimostrato in modo inequivocabile come nel Paese nessuno, a parte il Governo, appoggi e sostenga questo scellerato progetto, unicamente finalizzato ad una riduzione infinitesimale del debito pubblico.
Lo stesso ritardo – continua Antonio D’Alessandro – nell’esprimere i pareri da parte delle competenti Commissioni parlamentari e le argomentazioni emerse sono il segno dei tanti dubbi che circondano il progetto di privatizzazione e le sue conseguenze sul piano sociale ed economico.
Sarebbe infine drammatico se l’ipotizzato rinvio della seconda tranche dell’IPO fosse solo una mera manovra elettorale in vista del delicato passaggio referendario, come riportato da alcune agenzie di stampa.
Poste – conclude il Segretario Interregionale Antonio D’Alessandro – deve rimanere un’azienda pubblica, con la maggioranza delle azioni in mano allo Stato.