Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Giacomelli ha risposto in Aula all’interrogazione urgente del Senatore Ruta
Il sottosegretario Giacomelli ha risposto ieri sera in Aula al Senato, all’interrogazione 3-01639 del Sen. Ruta sul piano di razionalizzazione di poste italiane spa, che interessa, con particolare riguardo alla Regione Molise, 19 uffici postali ed in particolare gli uffici postali di Campochiaro, Campomarino lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino, Macchia Valfortore, Monacilioni, Montelongo, Morrone del Sannio e San Giovanni in Galdo che resteranno aperti a giorni alterni; Sant’Angelo Limosano e Trivento, cjhe apriranno solo due giorni a settimana, mentre chiuderà definitivamente l’ufficio postale di Monteverde di Bojano; sempre a giorni alterni, ovvero 3 aperture settimanali su 6, il piano riguarderà alcuni comuni della provincia di Isernia come Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura, l’ufficio della città di Isernia localizzato a Castelromano e quello di San Pietro Avellana; diminuiranno, infine, da 4 a 3 le aperture degli uffici di Acquaviva di Isernia e Castelpetroso con conseguente aggravamento del disagio sopratutto per la popolazione anziana non accettabile, posto che :
a) il servizio postale universale è affidato a Poste italiane SpA fino al 30 aprile 2026 e soggetto a verifiche quinquennali da parte del Ministero dello sviluppo economico sul livello di efficienza nella fornitura del servizio;
b) Poste italiane, al fine di garantire la coesione sociale, senza discriminazioni tra gli utenti, è obbligata ad erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base universale (raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali) e i servizi relativi agli invii raccomandati ed assicurati;
Il sottosegretario Giacomelli ha risposto che “proprio su richiesta del Ministero, Poste italiane, con lettera del 7 aprile 2015, ha accettato di sospendere l’attuazione del piano di razionalizzazione, originariamente prevista per il 13 aprile 2015, al fine di garantire un maggior coinvolgimento degli enti locali e dei loro amministratori, in modo da tenere effettivo conto delle esigenze dei cittadini, con particolare attenzione alle fasce più deboli, e delle specificità dei territori. L’azienda si è inoltre impegnata a spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale a tutti i cittadini.
Con particolare riferimento al territorio regionale del Molise, la società ha precisato che, rispetto ai 169 uffici postali attualmente operativi, sono stati inseriti nel piano 19 interventi di rimodulazione dell’orario di apertura e la chiusura dell’ufficio Monteverde di Bojano, nel Comune di Bojano.Poste italiane ha comunque assicurato che tutti gli interventi inseriti nel piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l’attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il confronto avviato con le istituzioni locali. La stessa società ha, inoltre, ribadito che i suddetti interventi non implicheranno alcuna criticità gestionale, mantenendo gli attuali livelli di servizio senza generare alcuna problematica occupazionale.
In ogni caso, per quanto riguarda il Ministero dello sviluppo economico, non mancheremo di sollecitare Poste italiane affinché continui a confrontarsi con gli enti locali, al fine di concordare gli effetti del proprio piano sui servizi offerti, garantendo la piena operatività del servizio universale, in particolar modo per i cittadini che risiedono in aree svantaggiate del Paese e/o in condizioni di minore mobilità, in considerazione anche dell’età anagrafica.Inoltre, l’Agcom si è riservata di rivedere i criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale, alla luce dell’evoluzione del mercato, e, in particolare, dell’offerta di servizi innovativi e delle esigenze dell’utenza.
In merito, invece, a quanto richiesto nei quesiti posti dal senatore Ruta, circa gli interventi volti a garantire a tutti gli utenti il loro diritto di usufruire del servizio universale postale, l’Autorità ha evidenziato che, l’articolo 5, comma 1, della delibera n. 342/14/CONS ha previsto l’obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei Comuni almeno sessanta giorni prima della data prevista di attuazione dell’intervento. La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell’attività di vigilanza, provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste italiane.
A questo proposito, nei giorni scorsi, ai rappresentanti di ANCI che sono venuti al Ministero ad esprimere le preoccupazioni per il confronto in atto e a sollecitare l’idea che questo confronto dovesse essere una valutazione effettiva, con disponibilità da entrambe le parti ad individuare soluzioni, abbiamo dato disponibilità, che riconfermo in quest’Aula, ad assumere nuovamente l’iniziativa di favorire, a livello nazionale, un incontro con i responsabili di Poste e delle associazioni delle Autonomie. Ciò che abbiamo chiesto a Poste italiane, e che confermiamo, non è il passaggio rituale di un incontro con le amministrazioni interessate, ma un confronto effettivo, reale, volto ad individuare soluzioni. E in questo senso, nuovamente, assumeremo le iniziative necessarie.”
Il Sen. Ruta si è dichiarato soddisfatto a condizione che, atteso il coinvolgimento anche di Agcom, il Governo continui nell’azione di controllo e verifica dello stato di attuazione delle intese tra Poste italiane e le Autorità locali. “L’impegno assunto in Aula dal Governo è di quelli che vanno onorati: il confronto con i Comuni interessati dal piano di razionalizzazione – ha evidenziato Ruta- deve concludersi con soluzioni concrete, tenendo conto di tutte le peculiarità, soprattutto nelle zone montane e svantaggiate, considerato che il servizio postale è un servizio essenziale e come tale deve essere garantito a tutti i cittadini”.