Poste: referendum e privatizzazione

Antonio D’Alessandro Segretario Interregionale della CISL Poste Abruzzo Molise riferisce che anche il mondo postale nella consultazione referendaria si è schierato per il NO, a causa del malessere che si vive in categoria, e se qualcuno aveva qualche dubbio, questo è stato fugato nel momento in cui l’Amministratore Delegato Caio insieme a tutto il management si è schierato apertamente per il SI.
Oggi Caio – continua Antonio D’Alessandro – sicuramente è più debole, quindi aumentano i rischi perché ha necessità di affermarsi e di ribadire il proprio ruolo di leader, limitando il potere sindacale e gli oppositori ad ogni livello, avversi a logiche di potere, a manovre poco corrette e a decisioni concordate in anticipo senza controllo.
La situazione politica – continua il Segretario Interregionale – successiva al referendum ha portato in tempi rapidi, dopo una veloce consultazione, alla nomina di un nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, grazie anche al lavoro del Presidente della Repubblica Mattarella, ed è stato formato un nuovo Governo in quale, tuttavia, non sappiamo quanto possa rispondere alle esigenze di cambiamento delle fasce sociali, essendo quasi una fotocopia di quello precedente. Auguriamoci qualcosa di diverso da questo Governo; tuttavia, in questo contesto, la situazione politica nei prossimi mesi non sarà stabile, e noi di Poste purtroppo ci siamo dentro con la privatizzazione.

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