Egregi Presidenti, sapete cosa sta succedendo nella più grande Azienda di Servizi in Italia, in Poste Italiane S.p.A.? Il “Piano di azione” dell’Amministratore Delegato di Poste Italiane Caio prevede misure violente: 13mila esuberi secondo i nostri calcoli (l’azienda comunque continua a negare anche lo evidenzia), la consegna delle lettere limitata a un giorno sì e uno no alla settimana a un quarto della popolazione italiana che abita in 7.784 luoghi fuori dalle città e difficili da raggiungere.
Lo svuotamento della posta prioritaria e la consegna lenta ma a basso costo, cinque giorni per consegnare una lettere. E inoltre l’abbassamento del livello di puntualità dall’89 per cento attuale all’80 delle spedizioni in un giorno per le quali si dovrà oltretutto pagare di più. E ancora: l’accorpamento delle filiali a livello provinciale, la chiusura di 455 uffici soprattutto nelle aree periferiche, lo smagrimento di altri 608, la soppressione di 7 degli attuali 18 Centri Meccanizzati Postali.
Nello stesso tempo il progetto prevede “forti investimenti sui capi”. La prima linea dirigenziale scelta dall’Amministratore Delegato è stata rivoluzionata con la moltiplicazione dei posti.
Luigi Calabria, preso a luglio 2014 da Finmeccanica per fare il capo postale in seconda, è stato retrocesso e al suo posto nominato un manager Enel, Luigi Ferraris. Idem Maria Pia Sassano, strappata all’Agenzia delle Entrate per seguire l’informatica: ha lasciato il posto a Giuseppe Dallona di Ubi banca. Ma è rimasta in azienda con un incarico architettato per lei: capo dei servizi digitali per la pubblica amministrazione. Al posto di Manuela Gallo alle risorse umane è stato ingaggiato dall’Eni Fabrizio Barbieri, che ha subito pensato che le Poste non potessero stare senza una Corporate University da affidare alla stessa signora Gallo e per la cui sede stanno trattando l’acquisto di un nuovo palazzo. Anche la comunicazione è stata stravolta: dopo appena sei mesi Giuseppe Coccon è stato messo da parte. Sopra di lui ora c’è Paolo Bruschi, assistente personale di Caio, mentre capo delle relazioni esterne è Paolo Iammatteo.
Nel frattempo Caio ha fatto ristrutturare tutto il settimo piano delle Poste all’Eur, dove c’è il suo ufficio, dotandolo di un’elegante foresteria dove si aggirano camerieri in guanti bianchi. La spesa, secondo fonti interne, è di 1,5 milioni di euro. Peccato solo che i lavoratori sono senza mezzi e strumenti per lavorare……
Anton io D’Alessandro SLP CISL