Poste Italiane, i lavoratori dicono no alla privatizzazione

Grande partecipazione dei lavoratori di Poste Italiane alle assemblee tenutesi sulla provincia di Isernia. “Siamo a metà del percorso che prevede nei prossimi giorni ancora incontri sulla Provincia di Campobasso”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dalle segreterie regionali di Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uil-poste, Failp-Cisal e Confsal-Com.  Le OO. SS. hanno già percorso 700 KM ed incontrato oltre 250 dipendenti. I lavoratori hanno espresso con forza il netto no alla privatizzazione. Nelle assemblee è emerso l’attaccamento all’azienda ed alla sua missione sociale e di garanzia, costituzionalmente prevista per tutti i cittadini, del diritto di usufruire dei servizi.
Non solo a tutela, quindi, dei posti di lavoro che una privatizzazione potrebbe inevitabilmente comportare, ma a tutela sopratutto dei cittadini utenti del Molise, dei propri risparmi e i vari servizi che Poste offre. Il progetto di riorganizzazione del Settore Postale, denominato PCL, soffre del mancato rispetto da parte aziendale degli accordi sottoscritti a livello nazionale in merito alle dotazioni di mezzi ed infrastrutture. Ulteriore limite evidenziato è rappresentato dalla crescita esponenziale delle percorrenze che riducono di fatto le effettive prestazioni di recapito, costringendo i lavoratori a maggiori rischi ed i cittadini a ottenere una qualità nei servizi del tutto inadeguata.
Per quanto riguarda la rete degli uffici postali viene da tutti rappresentata la carenza di personale, ormai cronica, e le pressioni commerciali a cui sono sottoposti gli impiegati.
Le assemblee continueranno la prossima settimana: lunedì a Bojano, martedì a Campobasso, mercoledì a Santa Croce di Magliano, giovedì a Termoli, venerdì a Trivento, le assemblee si chiudono a Riccia lunedì 25 luglio.

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