Poste Italiane cambia e consegna a singhiozzo, meno posti di lavoro e servizio più scadente

Il postino suona sempre due volte, anzi no. Da lunedì 13 giugno non suona neppure una volta: se va bene, suonerà un giorno sì e l’altro no. Sono tre giorni – riferisce il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – che le lettere vengono consegnate a singhiozzi, appunto un giorno sì e uno no. E pazienza se di mezzo ci sarà una festività: se il giorno di non copertura del territorio coincide con un giovedì festivo, l’utente dovrebbe ricevere una raccomandata o una multa il martedì successivo. Sono dolori non solo per l’utenza in una città come Termoli e Campobasso che ha volumi di corrispondenza di tutto rispetto: il rischio è soprattutto per le bollette in scadenza e per la posta urgente. Disservizi che si sommano – continua il rappresentante della CISL Poste – alle ricadute occupazionali poiché questa riorganizzazione ha spazzato via 39 posti di lavoro con la ricollocazione dei portalettere in altri settori.
Avremo meno posti di lavoro – espone Antonio D’Alessandro -, in un territorio già drasticamente segnato da un altissimo tasso di disoccupazione, contestualmente un servizio più scadente per i cittadini. Con il recapito a giorni alterni perdiamo, infatti, la capillarità e la continuità sul territorio dei servizi di consegna, da sempre un punto di forza di Poste Italiane rispetto agli altri competitor sul mercato, il tutto per ridurre i costi per essere poi svenduti in borsa. Una riorganizzazione – termina l’esponente Sindacale Antonio D’Alessandro – senza investimenti, infatti, i Dirigenti di Poste non si rendono conto che i furgoni hanno quasi raggiunto il milione di chilometri, molti sono rotti e ricoverati in officina, in attesa di autorizzazioni per essere riparati. Entro il 2017 la riduzione interesserà anche la provincia di Isernia.

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