Il Coordinamento SLP-Cisl si è riunito il 15 ottobre u.s., a Casalbordino, alla presenza del Segretario Confederale Cisl, Giovanni Notaro. Il Coordinamento approva e fa propria la relazione del Segretario Antonio D’Alessandro, integrata dai contributi offerti dal dibattito e dall’intervento del Segretario Confederale. Il Coordinamento esprime solidarietà in favore delle popolazioni colpite dal grave evento sismico.
La situazione politica ed economica del Paese, le scelte complessive della Comunità Europea, improntate unicamente ad austerità e al contenimento di ogni voce di bilancio dedicata a sviluppo e crescita, generano disagio sociale in strati sempre più ampi e stratificati delle Comunità, con limiti evidenti mostrati dalla Unione Europea, quest’ultima soprattutto incapace di declinare una politica estera condivisa, inclusiva e sostenibile per tutti gli Stati membri.
La Brexit rappresenta BCE nel tentativo di alimentare spinte propulsive allo sviluppo, arginando le dinamiche populiste e nazionaliste che oramai imperversano in ogni parte del vecchio Continente. In un simile scenario il Sindacato europeo, al pari di quello italiano, fa fatica ad incidere sulle politiche economiche e sociali, Sindacato puntualmente messo ai margini, di frequente indebolito da accuse di conservatorismo ed inadeguatezza rispetto alle logiche imperanti in campo economico e finanziario, quelle logiche che alla fine condizionano negativamente i destini di intere popolazioni. La vicenda di totale PRIVATIZZAZIONE di Poste Italiane è figlia di un simile scenario.
Il Coordinamento esprime viva soddisfazione per la grande mobilitazione messa in campo dal Gruppo Dirigente SLP, scongiurando, al momento, le note intenzioni del Governo su di un tema di vitale importanza per il futuro della più grande azienda di servizi del Paese. L’Assise contesta le ragioni del Governo a fondamento del riassetto societario. Infatti, una privatizzazione di Poste senza un vero progetto industriale assolve all’unica funzione di fare cassa, ma rappresenta solo una goccia nel mare magnum di un debito pubblico oramai fuori da ogni controllo. A rischio il principio di UNICITA’ aziendale, vero fattore di indubbio valore, da sostenere e difendere ad ogni costo, pena la destabilizzazione di importanti settori produttivi, unitamente ai relativi livelli occupazionali. Per quanto attiene alle vicende interne all’Azienda e al rapporto con management e dirigenza ad ogni livello, le risultanze del Coordinamento esprimono un parere di netta contrarietà rispetto alle evoluzioni complessive dell’Impianto Relazionale. Stigmatizza le scelte datoriali in merito alla gestione degli ultimi accordi sottoscritti ambito settore postale (PCL). Punto qualificante di quelle intese risiedeva nel ricorso alla fase sperimentale, all’installazione del nuovo impianto organizzativo sui territori. Detta fase sperimentale, in tutte le realtà in cui è partita, ha mostrato limiti evidenti. Ne consegue la necessità di rivedere l’architettura del nuovo modello di recapito, nonostante la dichiarata diponibilità del Sindacato a concedere ulteriori flessibilità. Sulle aree metropolitane non esiste ancora un progetto credibile, sulla logistica, vero punto nodale dello sviluppo di PCL, nessuna novità e implementazione che lascino intravedere lo sviluppo dell’intera rete postale e dei centri di meccanizzazione. Inoltre, tale fase riorganizzativa non può non tener conto delle ultime risoluzioni della Unione Europea su un servizio “universale e di qualità”, una direttiva che sostanzialmente boccia il recapito a giorni alterni, chiedendo agli Stati membri un’attività di raccolta e di consegna per almeno cinque giorni a settimana. Tutti temi che si sviluppano nel totale disinteresse aziendale. Denunciati dal Coordinamento problemi in ambito Mercato Privati, un’azienda nell’azienda, con una gradualità di problematiche non più rinviabili. Tema dirimente, la dinamica degli organici degli uffici postali, tema urgente, quello delle pressioni commerciali, tema rilevante, i troppi part-time presenti in azienda privi di alcuna prospettiva e futuro. Non da meno rileva la questione dei budget e degli obiettivi commerciali, la cui composizione, entità ed attribuzione oggi risulta priva di alcuna ratio e, cosa ancor più grave, strumento datoriale finalizzato a redigere una scala di merito e di valori priva di elementi di oggettività e trasparenza. La finanzarizzazione di Poste e le acquisizioni dal mercato esterno di Società ad hoc (Anima Holding, Pioneer Investments) rischiano di importare gravi fattori di rischio insiti al risparmio gestito, sia per i collocatori finanziari interni, ancora non preparati, sia in capo alla clientela tradizionale di Poste che da sempre richiede, consapevolmente, prodotti sicuri e garantiti. Il contesto generale risulta aggravato da un impianto di relazioni industriali connotato da tempo da violazioni sistematiche di dettami contrattuali e di intese liberamente sottoscritte dalle parti. Il recente modello R.I., discusso con tutti, tranne che con il soggetto direttamente interessato, il Sindacato, solleva seri problemi di merito e di metodo; l’azienda modifica in maniera unilaterale le regole di ingaggio con le Parti Sociali, senza alcuna interlocuzione, facendo venir meno i requisiti di lealtà e buona fede, alla base di un qualsiasi proficuo rapporto relazionale. A tal riguardo, il Coordinamento SLP riconferma tutta la propria incondizionata fiducia e solidarietà in favore dei propri giovani dirigenti sindacali, Raffaele ROSCIGNO e Francesco GERMANO’, rei di aver svolto sino in fondo e con coraggio il ruolo di Sindacalisti. A loro il Coordinamento non farà mancare ogni forma di sostegno e supporto per la positiva definizione di tale incresciosa, surreale vicenda. Il Coordinamento prende atto dei rallentamenti sul fronte del rinnovo contrattuale causati sia da rigidità di talune Organizzazioni Sindacali sul recepimento del Testo Unico sulla Rappresentanza, nonché per i tentativi aziendali di smantellare diritti e tutele oggi presenti nel vigente Contratto Collettivo. Pertanto, il Coordinamento condivide l’atteggiamento della Segreteria Nazionale improntato ad una cautela che finalizzi la sigla di un Contratto a condizioni eque, soprattutto privo di arretramenti sul piano giuridico e normativo. A fronte di una simile complessità; in considerazione delle scelte di Governo e Management su Poste Italiane, contraddittorie e non condivisibili, soprattutto in riferimento al riposizionamento dell’Azienda all’interno del proprio mercato di riferimento e alla finanziarizzazione di Poste; in relazione allo scadimento di servizi e crisi di interi settori produttivi; stante la consapevolezza di un impianto di relazioni industriali privo del requisito fondamentale di lealtà e buona fede, orientato ad emarginare l’intero Movimento Sindacale all’interno di Poste Italiane; a fronte di un processo di completa privatizzazione aziendale semplicemente congelato da parte del Governo, non avendo l’Esecutivo ancora ritirato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri di avvio dell’intera fase di “svendita” della più grande azienda di servizi del Paese, il Coordinamento condivide e sostiene il percorso vertenziale varato dalla Segreteria Nazionale con la proclamazione dello sciopero generale del 4 novembre 2016, conferendo mandato alla stessa Segreteria di deliberare le iniziative e fasi organizzative a sostegno del percorso vertenziale in atto. Conferma, sostiene e difende la scelta di avvio del nuovo corso, assunta in piena autonomia nell’ultimo Esecutivo Nazionale e votata nel Consiglio Generale dell’11 luglio 2016, dichiarando pieno sostegno al neo eletto Segretario Generale, all’intera Segreteria Nazionale, anche in vista della prossima stagione congressuale ed in linea con i principi generali e valori fondativi della CISL.