Nostro malgrado ci vediamo costretti a rispondere alle affermazioni rilasciate mezzo stampa dal “Gruppo precari sisma Molise 2002”, il quale accusa il centrodestra di immobilismo in merito alla vertenza dei precari dell’Agenzia regionale della Protezione Civile, come noto soppressa dall’attuale Governo regionale in luogo dell’Agenzia per la ricostruzione post sisma con la legge regionale n. 8/2015.
Con il presente intervento vogliamo solamente riportare la realtà dei fatti, e in nessun modo alimentare sterili polemiche anche perché siamo profondamente consapevoli dell’enorme difficoltà che stanno vivendo i 181 lavoratori e professionisti coinvolti nella vicenda, di cui 84 senza contratto dal primo aprile 2015 e 97 nelle stesse condizioni dal 1 marzo 2016.
Come più volte abbiamo avuto modo di ribadire parliamo di professionisti competenti, formati e regolarmente vincitori di un concorso pubblico, di cui l’amministrazione targata Frattura-Ciocca ha pensato bene di fare a meno, con le inevitabili ricadute che a cascata si sono abbattute sul territorio e sulle imprese impegnate oramai da anni nella ricostruzione e che tardano ancora a vedersi riconosciuti i pagamenti che gli spettano.
Proprio nella consapevolezza delle profonde difficoltà vissute da questi professionisti, e per sollecitare il Governo regionale ad affrontare e risolvere una volta per tutte il problema dei precari della protezione civile, lo scorso 8 marzo 2016 abbiamo depositato un ordine del giorno con un impegno preciso indirizzato al Presidente Frattura “di porre in essere tutti gli atti necessari per garantire la prosecuzione dell’attività lavorativa dei precari dell’Agenzia regionale per la Protezione Civile all’interno della dotazione organica della nuova Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma, istituita con la Legge Regionale 4 maggio 2015, n.8”.
Un documento forte, importante, con il quale si vuole mettere il Governo regionale di fronte alle proprie responsabilità, un atto che unitamente alle due interrogazioni presentate dal Consigliere Scarabeo può veramente definire in maniera chiara tutto quello che è accaduto e sta accadendo sulle macerie di quella che una volta era l’Agenzia regionale di Protezione Civile.
Sempre a onor di cronaca vogliamo ricordare che come centrodestra già in passato abbiamo più volte portato questo tema all’attenzione del Governo e del Consiglio regionale, a partire dall’ordine del giorno approvato all’unanimità il 14 gennaio del 2014 e teso a rafforzare le richieste della delegazione parlamentare al governo nazionale in relazione alle risorse necessarie a tenere in piedi i contratti con i lavoratori della Protezione civile assunti con contratto a termine; poi abbiamo sottoscritto un’interrogazione per avere informazioni relative alla governance dell’Agenzia regionale della Protezione Civile a cui non abbiamo mai avuto risposta; un’ulteriore ordine del giorno, presentato lo scorso 28 maggio 2015, con il quale chiedevamo l’impegno del Presidente Frattura a individuare un percorso idoneo a tutelare e recuperare tutto il personale senza contratto e a trovare soluzioni adeguate per quello in scadenza, documentato presentato all’indomani delle disposizioni contenute nella legge di stabilità regionale del 2015 che hanno riportato la Protezione civile sotto il controllo della Regione e hanno istituto l’Agenzia regionale per la ricostruzione post sisma (ARPS); difatti proprio questa legge, approvata dalla maggioranza di centrosinistra con il voto contrario del centrodestra, ha determinato il licenziamento di questi contrattisti, grazie al passaggio chiave contenuto nell’art. 16, comma 3, “l’Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma subentra nei rapporti di lavoro non dirigenziali a tempo determinato con il personale contrattualizzato, anche a seguito delle procedure concorsuali di cui alla selezione pubblica per la copertura di 218 posti presso l’ARPC, fino alla scadenza del contratto”. Durante la discussione in Consiglio abbiamo denunciato questa problematica e il pericolo che questa norma portava con sé, e siamo tuttora convinti, come abbiamo sempre sostenuto, che questa legge è stata fatta proprio e unicamente per questo scopo, ossia mandare a casa quel personale, perché, al di là delle chiacchiere, questo era il vero obiettivo dell’attuale Governo regionale.
Resta il fatto che, nonostante la critica mossaci dal “Gruppo precari sisma Molise 2002”, continueremo a perorare la causa di questi 181 lavoratori attualmente senza occupazione e che hanno ingrossato il già ampio bacino di disoccupati della Regione Molise, e solleciteremo in merito il Consiglio regionale affinché la tematica venga discussa il prima possibile per trovare una soluzione definitiva a questa annosa vertenza. ( questa la la nota a firma dei consiglieri di centrodestra)
Post sisma, i consiglieri regionali di centro destra replicano alle accuse di immobilismo
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