Un convegno-dibattito in una località suggestiva come la riserva di Montedimezzo a Vastogirardi, comune della provincia di Isernia, per rilanciare anche nel Centro-Sud la possibilità di sviluppo dell’agro-alimentare, puntando sulla valorizzazione di prodotti ad alto valore aggiunto. Un connubio tra territorialità e vocazione nazionale, quella che ha visto sotto l’egida del gruppo parlamentare del Partito democratico alla Camera dei deputati, su impulso dell’onorevole Laura Venittelli e del capogruppo Nicodemo Oliverio, sviluppare le dinamiche attorno a colture come il nocciolo e prodotti come il tartufo, di cui San Pietro Avellana è la capitale del Molise.
Del nocciolo si era parlato anche in un recente confronto anche a Termoli, “poiché la notevole crescita di interesse in Italia, grazie anche all’intesa Ismea-Ferrero per aumentare notevolmente la produzione, porterà importanti benefici in termini economici e occupazionali – affermano con una nota congiunta i parlamentari dem Venittelli e Oliverio – il nocciolo potrà così offrire interessanti opportunità ai produttori. L’Italia è già ora il primo produttore europeo di nocciole e secondo al mondo dopo la Turchia. Tenendo conto della crescita dei consumi di nocciole nel mondo, sicuramente l’Italia potrà aumentare la produzione nelle nostre realtà locali. La domanda interna cresce sempre di più da parte dell’industria dolciaria, conseguentemente l’Italia dovrà rendersi sempre più autosufficiente a livello produttivo.
La produzione ha tra i punti di forza la vocazione territoriale, mentre le produzioni sono ottime dal punto di vista qualitativo. Quello che occorre è un maggiore impegno e nuovi investimenti nella ricerca, nello sviluppo di nuove tecnologie e nella innovazione dell’intero settore, soprattutto per quanto riguarda i consumi. E’ indispensabile stimolare l’aggregazione dei produttori attraverso le OP per sfruttare al massimo le opportunità di valorizzazione e di trasformazione. Il Governo, le Regioni e i produttori nazionali, devono lavorare insieme per aumentare le superfici investite, raggiungendo aree marginali che finora sono rimaste escluse, soprattutto nel sud Italia che potrà rappresentare una buona occasione di investimenti. Favorendo una politica di tutela e salvaguardia dei territori più marginali, anche al fine di preservare le aree dal dissesto idrogeologico e dallo spopolamento. Occorre garantire volumi importanti di produzione, rafforzando il potere contrattuale, offrendo un prodotto standardizzato, migliorando le tecniche di selezione e favorendo l’innovazione. E’, infine, necessario promuovere il prodotto italiano rendendolo riconoscibile, per favorirne anche il consumo interno. Tutto ciò si può ottenere utilizzando gli strumenti della nuova programmazione comunitaria, in un quadro coordinato di regole comuni a tutte le Regioni”.
Ma l’ospitalità molisana ha aggiunto al programma anche temi relativi alla conservazione e alla tutela della biodiversità, promuovendo il territorio, individuando peculiarità e offerte tipiche capaci di attivare una filiera economica e nel contempo salvaguardarne la sostenibilità, puntando sul serio allo sviluppo eco-compatibile. Era questo l’obiettivo del convegno intessuto in collaborazione con il sindaco di San Pietro Avellana Francesco Lombardi, che ha visto la partecipazione di produttori, imprenditori agricoli, docenti universitari, autorità religiose e militari, oltre ai rappresentanti istituzionali molisani e del territorio pentro.