Su iniziativa delle due consigliere della Regione, Angiolina Fusco Perrella e Nunzia Lattanzio, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno per impegnare “il presidente della Giunta Regionale a predisporre, nella programmazione annuale, interventi a favore delle Politiche dell’Infanzia e Giovanili”. Politiche da attuare con le risorse derivanti dalla approvazione della proposta di legge n.47 /2013. “L’Infanzia e le Politiche Giovanili – recita la nota a firma delle due consigliere – rappresentano due aspetti centrali, fondamentali, anche in ottica futura, per la ripresa e la crescita della nostra regione. Quello dell’infanzia è un tema dominante che deve necessariamente essere oggetto non solo di dibattito ma soprattutto di proposte.
Tantissime ce ne sono, tra le quali migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione, la cura della prima infanzia, il progettare contesti pedagogici armoniosi e ben coordinati, integrare cura ed educazione, facilitare la transizione dei bambini alla prima infanzia, porre l’accento su altre tematiche non meno importanti, anzi, quali l’alimentazione dei minori in Italia (il Molise ha il triste primato di essere una delle regioni con la più alta percentuale di obesità infantile); cosi come allo stesso tempo – continuano le due consigliere – bisognerà puntare l’accento sui diritti alla protezione, per evitare ogni forma di violenza, sfruttamento etc.. Un impegno, quello del presidente della Giunta regionale, che dovrà essere incentrato anche sulle politiche giovanili. Viviamo in una fase drammatica – recita ancora la nota – La disoccupazione giovanile è alta in tutto il mezzogiorno e in Molise ha raggiunto livelli preoccupanti. Purtroppo la crisi continua a ‘mangiare’ posti di lavoro quotidianamente e le giovani generazioni, in questo tragico quadro, rappresentano la categoria più fragile, quella che più di ogni altra ne sta pagando le conseguenze. Per questo sollecitiamo con urgenza delle strategie politiche da attuare in breve tempo che possano modificare il trend negativo degli ultimi anni. Non è questo il momento di fare sterili polemiche, non c’è più tempo. Bisogna agire e cambiare decisamente marcia. Se il 2014 deve rappresentare l’anno della svolta, l’anno in cui può esserci una ripresa, bisogna assolutamente attuare un piano che possa dar vita a progetti concreti, calati sul territorio, in maniera tale da garantire, contestualmente ad una ripresa produttiva, nuovi posti di lavoro soprattutto per i più giovani. Del resto gli ultimi dati diffusi dall’Istat, anche in merito a giovani laureati, sono impietosi: tra i giovani di 25-29 anni nel 2012 il tasso di disoccupazione dei laureati (19%) è risultato più elevato rispetto a quello dei diplomati (16,3%). Tra le ragioni ci sono sia “il più recente ingresso nel mercato del lavoro di coloro che hanno prolungato gli studi”, sia “le crescenti difficoltà occupazionali dei più giovani, anche se in possesso di titolo elevato”. Ci vogliono – conclude la nota – interventi incisivi che possano restituire un futuro ai nostri ragazzi e dunque l’accesso al mercato del lavoro. Bisognerà essere vigili e pronti a recepire ogni iniziativa, messa in campo dallo Stato Nazionale e dalla Comunità europea, per mettere un freno al fenomeno della disoccupazione giovanile”.