Politiche attive del lavoro e misure straordinarie per le aree di crisi industriale

Il Ministero del Lavoro con la Circolare n. 2 del 31 gennaio 2017 a firma del Direttore Generale Ugo Menziani precisa che i fondi assegnati alle Regioni a copertura degli ammortizzatori sociali in deroga possono essere assegnati solo ai lavoratori che già percepivano la mobilità in deroga o ai lavoratori a cui scade la mobilità ordinaria, escludendo ogni altra fattispecie riferita alla scadenza di indennità di disoccupazione quali ASpI, NASpI e ASDI. Precisa inoltre che i decreti di concessione per progetti di politiche attive del lavoro tese al reimpiego, alla formazione, alla riqualificazione e alla ricollocazione dei lavoratori devono essere adottati entro e non oltre il 31 marzo 2017. I fondi a copertura delle mobilità in deroga sono pari per la Regione Molise a 52 milioni di euro collegati alla legge 185/2016 e alla Circolare n. 34 del 4 novembre 2016, e 645 mila euro inserite nel Decreto n. 1600107 del 22 dicembre 2016. Per il Ministero del Lavoro queste misure di politica attiva e di sostegno al reddito si riferiscono a tutta la platea dei disoccupati nazionali, a tutti i percettori di mobilità in deroga e a tutti gli iscritti al collocamento in attesa di percorsi di reimpiego. Per i territori considerati aree di crisi industriale sussistono opportunità migliorative, interpretazioni più favorevoli e risorse aggiuntive inserite negli Accordi di Programma Nazionali stipulati presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il Molise è riuscito a inserire 66 comuni nell’area di crisi industriale complessa di Boiano – Isernia – Venafro, e buona parte del Basso Molise nell’area di crisi industriale di Termoli, ma a questa classificazione più favorevole non si sono agganciate al momento misure straordinarie aggiuntive di ricollocazione lavorativa, autoimpiego, riqualificazione professionale e sostegno al reddito come ben sanno i mille dipendenti ITTIERRE, i 400 avventizi della GAM, i metalmeccanici del consorzio industriale di Pozzilli ed i lavoratori dello Zuccherificio. Ad eccezione della norma nazionale sull’area di crisi complessa che ha consentito il rinnovo per 12 mesi della cassa integrazione straordinaria per i 280 addetti della GAM, il Molise non ha sollecitato né ottenuto al momento risorse specifiche per la ricollocazione occupazionale e le politiche attive del lavoro connesse con il riconoscimento delle aree di crisi. Per eccesso di timore il Molise ha rinunciato a presentare la domanda per 12 mesi di cassa integrazione straordinaria a valere sui fondi nazionali dell’area di crisi complessa per i 41 addetti dell’OTI – ITR ripiegando su 6 mesi che sono stati pagati con le risorse che potevano essere utilizzate sul territorio per pagare le mobilità in deroga pregresse rimaste inevase a danno di 1.744 lavoratori. Con la Delibera di Giunta Regionale n. 638 del 30 dicembre 2016 si sono prelevati parte dei 52 milioni di euro destinati in via prioritaria a saldare le mobilità in deroga del 2015-2016 per finanziare le misure di politica attiva del lavoro nelle aree di crisi, rinunciando a chiedere al Governo 30 mila euro per ogni dipendente coinvolto dalla crisi dell’ITR, della GAM e del settore metalmeccanico. Il confronto sull’area di crisi si è limitato solo al vaglio delle 970 proposte di investimento che le prime verifiche di INVITALIA hanno ridotto a 550, ma il tema delle risorse da destinare ai singoli operai rimasti senza lavoro è stato rimosso, derubricato e confuso con le misure di carattere generale che il Ministero del Lavoro persegue per tutti i disoccupati italiani. Auspico una saggia inversione di rotta che ponga al centro le aspettative e le prospettive dei lavoratori dell’ITR, della GAM, dello Zuccherificio e dell’indotto metalmeccanico, che è altra cosa rispetto ai finanziamenti alle imprese.
Michele Petraroia

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